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RASPAIL

A distanza di sei anni dalla nascita della band, e dopo un assaggio dei tre brani del promo cd targato 2012 è arrivato il disco d’esordio sulla lunga distanza, ‘Dirge’. L’occasione è stata propizia per scambiare due chiacchiere con i membri della band affascinati dall'atmosfera dei castelli che cingono Roma.

Parlateci di voi? Esistete dal 2010, come mai ci avete messo sei anni per dar vita al disco d’esordio? ZENO: Ciao, inanzitutto volevamo dirti che la recensione su Hardsounds ci ha fatto veramente piacere. Tra i membri della band esiste un´amicizia che dura ormai da un paio di decenni e quando nel 2010 il progetto Raspail ha preso effettivamente forma, si é andato ad incastonare tra i vari impegni ordinari e straordinari che tutti noi normalmente abbiamo. A differenza di quando avevamo sedici-diciassette anni, ora non possiamo piú permetterci di incontrarci ogni giorno per portare avanti la composizione dell´album ed é questo il motivo principale della lunga gestazione del disco. Peró anche grazie a questo fattore abbiamo avuto tempo per maturare ed assestare le nostre coordinate musicali ed il risultato finale ci ha veramente soddisfatto.

A parte le evidenti influenze dei Katatonia, My Dying Bride e Novembre (di cui avete fatto parte), abbiamo notato che utilizzate diversi accordi-arpeggi-riff con effetti metal assimilabili a quanto fatto dai Cocteau Twins dopo la svolta shoegaze, ne siete consapevoli? Sono una vostra influenza? ZENO: Ti diró, dopo tanti anni di ricerca e crescita musicale, le influenze che hanno formato Dirge sono piuttosto ampie. Partendo dall´idea iniziale di omaggiare i gruppi ed il periodo metal che ci ha “svezzato”, la possibilitá di preparare con calma l´album, ha permesso ad Israfil, che é il principale compositore nella band, di inserire in maniera del tutto naturale quei stili musicali lontani dalla scena estrema da lui interiorizzati fino ad oggi. L´approccio post-rock e shoegaze é proprio quello che piú trapela dalle composizioni, in quanto artisti come Hammok, Tim Hecker, Aidan Backer e Nadja (per citare alcuni nomi) sono ulteriori elementi che ci accomunano quando si parla di gusti musicali e che sono per Israfil ormai il suo pane quotidiano. Oltre a ció, gli inserti drone e le aperture shoegaze sono stati per noi il veicolo ideale per trasmettere le atmosfere ed i paesaggi, rurali, ma anche notturni e maestosi cantati da Ianus. Conta che questa vena piú rock oriented ha anche influenzato la scelta dei suoni e della strumentazione utilizzata.

Dato che diversi di voi hanno avuto ed hanno tuttora esperienze in band molto conosciute (Novembre, Klimt 1918), quali i motivi che vi hanno spinto a scegliere un’etichetta piccola come la Sickman Getting Sick Records? ZENO: Guarda, la scelta dell´etichetta é stata guidata alla fine piú da un questione di gusto e passione che di interesse. Le band prodotte dalla SGSR hanno un approccio alla musica che é a noi molto vicino e che si ricongiunge al periodo in un certo senso piú grezzo e primordiale (anche dal punto di vista sonoro) del black e del death rispetto a quello attuale, cioé quello dei primi anni novanta. Quindi l'accordo tra i Raspail e la SGSR é stato naturale. Con le etichette maggiori, queste scelte sono difficili da far valere perché le major, essendo in fin dei conti delle aziende come tante altre, sono guidate da principi piú vicini a logiche di mercato e di tendenza. La nostra musica invece, volutamente, si colloca stilisticamente in un contesto underground e di nicchia.

Da cosa dei vecchi paesaggi rurali che cingevano Roma siete rimasti talmente affascinati da dedicargli un disco? IANUS: Sicuramente la nostra bio ha fatto un po’ di danni da questo punto di vista. Dire che il disco sia dedicato ai dintorni di Roma mi sembra un po’ riduttivo: 'Dirge' pare quasi una guida turistica death metal ai Castelli Romani. Quello che intendevamo è che le atmosfere evocate dai poeti e dagli artisti che hanno visitato Roma durante il periodo del grand tour con le loro immagini potenti di una Roma ancora maestosa, ma rarefatta e magica, con le sue rovine coperte di rampicanti; le sue infinite campagne che dal centro città raggiungevano senza soluzione di continuità la costa più volte “ritratte” da grandissimi pittori; la Roma bucolica cantata da Virgilio e vagheggiata nei secoli è il punto di partenza della nostra musica, ma anche dei nostri testi. Dunque questa Roma è anche una scusa per far capire quello che è il nostro background culturale per quanto riguarda la composizione di questo disco, ed in generale la filosofia che sta dietro Raspail. I testi parlano della natura come specchio dell’anima, delle antiche vestigia come monito per il futuro, vagheggiano il passato rifacendosi all’antica magia rurale, omaggiano poeti. La sola Dirge, da questo punto di vista, è una elegia, seppur sommessa, a quella Roma scomparsa.

Quali sono state le reazioni di pubblico e critica al disco? ZENO: In generale l'accoglienza del disco é stata piú che positiva ed oltre all'Italia, dove in un certo senso possiamo giocare in casa, devo dire che reazioni molto buone ci sono arrivate dalla Spagna dalla Germania e dai Paesi Bassi. Non essendo noi per ora una band dedita ad attivitá live non posso parlare di pubblico ai concerti, ma la curiositá di vedere le reazioni in sede live c'é...

Sappiamo che vivete in nazioni diverse, riusciremo a vedervi in concerto in Italia? ZENO: Attualmente non abbiamo ancora pianificato attivitá live, ma abbiamo intenzione di farci vedere in maniera mirata, non solo per venire incontro alla mia difficoltá di raggiungere frequentemente la band in Italia, ma anche per il fatto che eseguire la nostra musica dal vivo richiede come minimo l´ausilio di un´altro membro alla chitarra.

Suoni anche in diverse band grind della Repubblica Ceca. Come fai a coniugare la violenza bieca del grind alla depressione del Death-Doom dei Raspail? ZENO: É proprio per il fatto che si tratta di una musica completamente diversa dal grind, che mi risulta molto piú facile suonare ed arrangiare per i Raspail. Adoro la musica a 360 gradi ed é per me un piacere ed uno stimolo affrontare vari generi musicali perché oltre ad applicare ed imparare differenti approcci con il basso, posso esprimere in maniera piú ampia i miei stati d´animo. Poi, in fin dei conti, ho iniziato a suonare grind dopo una bella gavetta in gruppi metal melodici quindi, suonare con i Raspail é stato un pó come ritornare alle mie radici.

Quali i motivi che vi hanno portato a lavorare con Francesco Conte (Klimt 1918, ex Desecration) in studio? ZENO: Francesco oltre ad essere un nostro buon amico, é anche la persona che ha condiviso appieno la nostra scelta stilistica ed avendo intrapreso la strada di fonico, é stato capace di trasporre le nostre idee nella registrazione, supportandoci con scelte precise per quanto riguarda il mix ed il sound dell´album.

Vuoi aggiungere qualcosa? ZENO: Grazie a te Igor ed alla redazione di Hardsounds per il supporto. É stato un piacere poter presentare ed approfondire il nostro album nei suoi vari aspetti e ci auguriamo che durante il suo ascolto e grazie anche a questa intervista, la visione dei Raspail venga percepita appieno.

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