MY SILENT WAKE
A seguire l'uscita dell'ottimo 'A Garland Of Tears' non ci si poteva evitare di approfondire il discorso con il mastermind dei britannici My Silent Wake, Ian Arkley, un musicista a 360° che non ama molto i soliti sofismi degli addetti stampa o pseudo-tali, ma piuttosto la sostanza della Musica in sé per sé. Sentite che cosa ha detto: Per prima cosa vorrei complimentarmi con te per l'eccellente 'A Garland Of Tears' dato che penso sia uno degli album più originali del filone doom metal degli ultimi anni... IAN: Grazie! E' veramente piacevole quando qualcuno si accorge di questo dettaglio, specialmente considerato che chi non ha una cultura vasta e ferrata del genere death/doom tende a paragonare qualunque gruppo nuovo ai My Dying Bride e Paradise Lost senza nemmeno avere ascoltato sufficientemente l'album per intero. Questo è un genere nel quale devi veramente combattere contro le accuse di essere la copia di questi gruppi, anche se poi a conti fatti non suoni come lot. Sono veramente contento che hai centrato la questione e hai giudicato l'album per quello che è. Mi puoi parlare della sua genesi, di come è stato realizzato? IAN: Certo, essenzialmente l'album è stato scritto nel periodo trascorso fra 'The Anatomy of Melancholy' fino a pochissimo tempo prima di entrare in studio. Questo è generalmente il nostro modo di fare. Una canzone addirittura era già pronta prima dell'uscita dell'album precedente. La canzone "Fallen Leaves" era già bella e pronta da un anno quando è stato il momento di registrarla. Musicalmente , alcune canzoni sono frutto di una stretta collaborazione (come lo è stato per "Cruel Grey Skies") mentre altre sono state scritte solamente da una persona. Per quello che riguarda invece i testi, ce li siamo divisi in tre. Jasen e Steve hanno entrambi suonato la batteria in canzoni differenti. Steve è entrato ufficialmente nel gruppo dopo le registrazioni di TAOM dato che all'epoca Jasen aveva dei problemi al polso che gli impedivano di suonare. Per contro Jasen canta molto di più ora dato che ha un'ottima voce oltre ad essere un batterista formidabile. Steve si è ambientato alla perfezione col resto del gruppo dato che ci conosceva sin dall'uscita del nostro primo demo e abbiamo registrato ogni nostro album nel suo studio personale. E' veramente una persona con la quale viene facile lavorare bene, ed è dotato di una grande pazienza, dote estremamente essenziale! L'album è stato registrato dopo diverse sessioni di prova (anche ai Kewsound). Jasen vive molti distante rispetto a tutti gli altri componenti del gruppo così ha inciso le tracce di batteria su di un CD così da dover effettuare solo una minima parte di prove tecniche con lui fisicamente prima di essere pronti per registrare. L'album è stato registrato live con overdubs in circa una settimana, escluso poi il tempo per il mixaggio ovviamente. Ho trovato essere 'A Garland Of Tears' un album molto rilassato, composto molto bene difatti e fatto di canzoni con una propria anima, sebbene ispirate dalle più diverse esperienze musicali... IAN: penso che inconsciamente il nostro approccio alla composizione sia più orientato alla singola canzone che all'album intero. Ci piacciono diversi generi musicali e mi sa che si senta nelle nostre canzoni. Per esempio ci piace la musica folk e medievale così come il metal, il gothic ed il rock. Probabilmente il fatto di avere lavorato sodo prima, ci ha consentito di entrare in studio con le idee ben ordinate e senza troppi timori reverenziali di sorta, per fare un lavoro buono e rilassato. esattamente l'opposto di quanto è successo con 'The Anatomy of Melancholy', ma alla fine l'esperienza è fatta per questo... C'è una connessione fra i testi dell'album? C'è un messaggio nascosto? IAN: non c'è nessun collegamento diretto voluto sebbene possano comunque venir letti come un unico grande testo. Non ci sentiamo obbligati a trattare determinati argomenti piuttosto che altri, più che altro trattiamo quello che sentiamo dalle nostre esperienze quotidiane, condividendo tutto con gli altri ragazzi del gruppo. Alcuni testi sono veramente personali e penso che siano quelli che possano creare un legame più forte con chi ci ascolta. Sempre parlando di testi, li ho trovati veramente interessanti, specialmente come vi ponete nei confronti della Morte stessa. Mi riferisco all'ultima strofa di "Fallen Leaves" nella quale cantate: "So all these years come and pass us by Fallen dead leaves feed the earth From which no other trees grow though seeds have been sown The living must know now The cycle has ended But what have we sown?" Sembra veramente che la Morte qui sia solo un'evoluzione della Vita stessa e non abbia un'accezione negativa come invece tipicamente le si tende a dare... IAN: io penso che ognuno di noi debba riflettere prima o poi sulla Morte, su quello che significhi e su tutto quello che ci lasceremo alle spalle, prima o poi. Il testo di questa canzone parla di due differenti persone nel loro letto di morte. Una è sola e ha lasciato una vita piena di ombre e di egoismo alle sue spalle mentre l'altro è con la propria famiglia e ha vissuto una vita piena di cose belle e atti di bontà. Si tratta di un esempio appunto di quello che dicevo prima: entrambi riflettono su quello che hanno dato e di come verranno ricordati e da qui l'ultima riga del teso - che cosa abbiamo seminato? Cambiamo tema, voi siete uno dei pochi (se non IL solo) gruppi ad avere più di un cantante di ruolo, nel caso dei My Silent Wake addirittura siete in quattro. Qual'è la ragione dietro a tutto ciò e come riuscite a gestire il tutto mentre suonate live? IAN: nel primo album c'ero solamente io alla voce con qualche sporadica parte di Jasen, ma solo in background e solo su una canzone. La ragione per la quale abbiamo deciso di utilizzare più voci è che Kate ha potuto aggiungere moltissimo con le sue parti di sottofondo e Jasen è un ottimo growler, ma l'ho potuto scoprire solamente quando avevamo già finito di registrare il primo album! Siamo fortunati ad avere questa opportunità e penso che tutto ciò possa contribuire alla varietà e vita delle stesse canzoni. Jasen era già pronto a lasciare il gruppo quando il suo problema al polso non accennava a migliorare così gli ho suggerito di concentrarsi maggiormente sulle parti vocali e alla fine è stato tutto molto positivo. Infatti il nuovo album è molto più opera di Jasen che di me, ci sono molte parti di Kate in sottofondo o come duetti e Andi provvede a delle parti in cantato pulito verso la metà di "Wilderness Of Thorns". Il suo modo di cantare come quello di Kate è molto efficace e può essere ascoltato anche sulla canzone "Dying" del secondo album. Mi piacerebbe sviluppare questa cosa in futuro visto che anche Kate stessa è rimasta molto soddisfatta. Per mantenere le cose semplici in sede live io mi occupo delle voci se Jasen non è disponibile per via del posto lontano in cui vive. Comunque Jasen può suonare a moltissimi concerti e quando lui è con noi ci dividiamo le parti di voce, il che suona benissimo e mi dà la possibilità di riposarmi un po', visto che devo anche occuparmi della chitarra. E' anche bello vedere Jasen cantare senza alcuno strumento che lo blocca in una determinata posizione. [come Mike Browning ai tempi del primo album dei Nocturnus. NdR] Un'altra caratteristica del vostro sound che mi piace moltissimo è l'utilizzo di una strumentazione non convenzionale, senza però la forzatura di doverla utilizzare solo perché di moda... IAN: Ha ha si. Si ritorna sempre allo stesso discorso; è solamente sperimentazione. Si cerca di ottenere un risultato migliore e differente. L'altro giorno mi è capitato di ascoltare un gruppo grind che utilizzava il flauto giapponese. Potrebbe suonare bene come potrebbe suonare male (cosa che effettivamente penso). Non mi è mai piaciuto fare queste cose solo per una sorta di forzatura o per dimostrare che siamo veramente originali. Come dicevo prima ci piace proprio il folk. Siamo fans di gruppi come Dead Can Dance, Leonard Cohen e Mazzy Star solo per citare alcuni dei nostri ascolti extra-metal. Penso che si possano aggiungere le più svariate influenze al proprio sound in modo naturale solamente se il gruppo lo sente nel proprio essere. A proposito: pensate di incrementare le influenze folk nelle prossime releases? Per capirci: ci sarà più "Pendulum" nel DNA dei My Silent Wake? IAN: in tutti i nostri album c'è una discreta influenza della musica folk. Il doppio album TAOM aveva una intera sezione dedicata a ciò e perfino nel nostro album di debutto c'erano due canzoni acustiche, per cui è una cosa che penso sia già presente in buona parte. L'ultima canzone che abbiamo registrato è stata fatta in casa mia piuttosto che ai Kewsound. E' una cover di Two Gods degli Attrition ed è stata registrata con due microfoni per la chitarra acustica, le percussioni e l'organo tutto assieme, poi ci sono sovraincisioni di violoncello , chitarar elettrica, e-bow, altre percussioni, synth analogico, voci ed effetti vari. Che cosa risponderesti a chi vi accusasse di scrivere canzoni troppo lunghe? IAN: risponderei che sarebbe bene che andasse ad ascoltare un po' più di prog! Mi piacciono molto i Pink Floyd, Twelfth Night, Mike Oldfield e i Marillion che hanno scritto canzoni lunghissime ma allo stesso tempo estremamente variegate al loro interno. Basta solo ascoltare in rilassatezza e senza pregiudizi! Perché nel retro del booklet di 'A Garland Of Tears' c'è un tuo personale commento a riguardo di suicidio? Perché secondo te nel 2009 ancora avvengono così tanti suicidi fra i giovani? IAN: è veramente una grande tragedia ed è un tema che sentivo profondamente di dover trattare ancora più direttamente che come testo di una canzone. Una canzone dell'album è anche un anthem anti-suicidio. Ho anche letto recentemente un'intervista di un gruppo che si professava a favore del suicidio ed è molto triste pensare che molti di coloro che leggono queste cose sono giovanissimi e adolescenti, molto vulnerabili a queste cose specialmente per la giovane età. Vorrei incoraggiare tutti ad andare avanti, sebbene sia difficile specialmente in questo momento, tutto cambia! Adesso parliamo di tutt'altra cosa. Recentemente è esplosa una certa violenza incontrollata fra i giovani del Regno Unito, specialmente nelle grandi città come Londra. Dato che voi non siete di Londra, come vedete questo fenomeno dall'esterno? Quali sono secondo te le ragioni tutto questo? IAN: Non lo so davvero. Sembra che queste cose vengano ad ondate e alla fine non finirà mai. Non so perché succedano queste cose, ma io comunque sono contrario ad ogni forma di violenza. Bene, siamo giunti alla fine. Grazie tanto per il tuo tempo, Puoi concludere come meglio preferisci. In bocca al lupo per tutto! IAN: grazie mille per l'intervista e per il supporto! Grazie per le domande interessanti e anche leggermente provocatorie! Potete raggiungerci alla nostra pagina di MySpace www.myspace.com/mysilentwake
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