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HAMMERFALL

Abbiamo incontrato Oscar Dronjak per una breve chiacchierata in occasione dell'appuntamento milanese per promuovere il nuovo album degli Hammerfall, 'Infected'. Come anche sul palco, Oscar si mostra persona gentile e disponibile, e per nulla affetto dal morbo della celebrità. Ciao Oscar. Prima di tutto grazie per avermi concesso la possibilità di intervistarti, ma soprattutto devo ringraziare te e l'intera band per averci regalato un lavoro valido in cui sembra quasi che abbiate voluto ritornare alle sonorità degli esordi. Ti ringrazio dei complimenti. Che le sonorità di questo nuovo lavoro ricordino quelle degli esordi è dato dal fatto che abbiamo cercato di capire come sarebbero state le canzoni dei nostri esordi se le avessimo registrate adesso. Ed allora abbiamo cercato di suonare i nuovi brani con quello spirito, ed il risultato è questa nuova creatura. E devo dire che avete completamente centrato il bersaglio. Album ed artwork di copertina: come mai l'avete intitolato 'Infected' ed avete usato un'immagine così macabra? Diciamo che il titolo ci è stato suggerito dai vari film sugli zombie, ed infatti sia la copertina, sia il primo brano "Patient Zero" sono incentrati su questo tema. Il motivo della scelta della copertina è stato dettato dal tema dell'album. Ascoltando l'album mi sono accorto che, contrariamente alle vostre abitudini, questa volta avete inserito la cover di una band ungherese, "Send Me A Sign" dei Pokolgép. Come mai avete scelto proprio loro? Devo ammettere che stavolta abbiamo deciso di dare visibilità ad una formazione non famosa. Sarebbe stato troppo semplice e scontato inserire, nuovamente, una cover di un gruppo già noto a tutti. E dato che a noi piacciono le sfide, questa è stata una bella sfida che abbiamo deciso di affrontare. In fatto di strumentazione, utilizzi ancora le chitarre Jackson modello Randy Rhoads? No. Sfortunatamente ho dovuto cambiare modello e marca, anche se mi è dispiaciuto moltissimo abbandonare quel tipo di chitarra che mi ha dato tantissime soddisfazioni. Avete intenzione di dedicare qualche altro pezzo a personaggi sportivi o al mondo dello sport come è avvenuto per "Stone Cold", oppure per il pezzo che è stato l'inno della squadra olimpica svedese? Se devo essere sincero "Stone Cold" non è esattamente dedicata a "Stone Cold" Steve Austin, anche se molti lo credono. E' stato un puro caso di omonimia. Anche se devo dire che, da grande appassionato di wrestling, non mi dispiacerebbe comporre un pezzo per qualche lottatore. Toglimi un curiosità, hai ancora contatti con i membri dei Crystal Age? Questa sì che è una bella domanda. Devo dire che con loro sono rimasto in buoni rapporti, ma ormai la considero una storia chiusa. Non credo che ci sarà una seppur vaga ipotesi di reunion. Quando avremo il piacere di rivedervi live in Italia? Purtroppo questa estate non abbiamo schedulato nessun festival, ma per la fine di Novembre sicuramente verremo a far visita al vostro paese con il nostro show. Quindi Vi attendiamo numerosi. E sicuramente non mancheremo. Vuoi fare un saluto agli amici di Hardsounds in chiusura? Certamente. Ringrazio tutti coloro che ci supportano perché senza di loro non saremmo nessuno. Continuate così perché siete grandissimi. Spero di vedervi numerosi a novembre in quanto ogni volta che suoniamo in Italia ci regalate emozioni indimenticabili.

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