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HAEMOPHAGUS

E' singolare la coincidenza che ci porta all'ascolto di dischi tanto belli quanto violenti in periodi in cui le persone normali si crogiolano in abbracci e smancerie. Ben venga la raccolta 'Necromantical Death Grind: The Early Years' dei siciliani Haemophagus nel contesto di San Valentino. A questo punto ci aspettiamo altre cosine sanguinolente verso Pasqua, che sono sempre gradite. L'occasione era ghiotta per parlare del passato remoto e delle influenze del violentissimo combo siciliano. Abbiamo quindi contattato Giorgio, chitarrista e cantante.

Un benvenuto a te e agli Haemophagus su Hardsounds.it. Avete pubblicato una raccolta su cd dei vostri brani inclusi su split e demo. La domanda è: per quale motivo? Erano pubblicazioni non più facilmente reperibili e/o mai pubblicate in cd? Grazie a te Francesco e a Hardsounds.it. La roba che abbiamo deciso di pubblicare con la Despise the Sun records del nostro storico amico Andrea Cipolla riguarda un periodo i cui estremi sono uno stile embrionale e acerbo ed uno più calibrato. Alcune delle uscite presenti su 'Necromantical...' sono ancora reperibili, mentre altre, come la prima demo, sono abbastanza difficili da trovare. Abbiamo colto l'occasione anche per scrivere una sorta di memoria, sotto forma di liner notes, in cui viene descritto lo scenario musicale e sociale in cui nacque il gruppo, con riferimenti a ciò che c'è stato prima e dopo nella musica estrema palermitana e siciliana. È un testo senza velleità di completezza che, unitamente alla musica, testimonia una parte della storia di un manipolo di bifolchi uniti dall'amore per Repulsion, Sabbath, Pungent Stench, Autopsy... 

Quali delle canzoni incluse in 'Necromantical Death Grind: The Early Years' vi stanno ancora oggi più a cuore e suonate nei concerti? Quali invece al giorno d'oggi pensate che fossero solo un passo verso il vostro primo full length 'Slaves To The Necromancer'? Non suoniamo quei brani da anni. Le nostre scalette generalmente non pescano da periodi antecedenti al primo album. All'interno della raccolta, per quanto mi riguarda, ci sono molti pezzi di transizione che servirono più che altro a capire quali strade non intraprendere in termini compositivi. Per rispondere alla tua domanda, i pezzi degli ultimi due split possono essere considerati il laboratorio di 'Slaves...', nel quale riversammo una serie di idee che fu necessario lasciar maturare per anni. In fondo è questa la funzione dei primi split, delle demo e degli EP di un gruppo: mettere a fuoco uno o più stili funzionanti entro un minutaggio ridotto.

È in cantiere il successore di 'Atrocious'? Quali saranno le prossime mosse degli Haemophagus e degli altri gruppi in cui suoni? Il successore di Atrocious si intitolerà 'Stream of Shadows', è stato registrato a settembre 2015 e la sua uscità verrà ufficializzata fra poche settimane. Sarà in assoluto il disco più epilettico, veloce e strano fatto da noi fino ad ora. Nel frattempo è in cantiere il primo full length vero e proprio degli Assumption, progetto psych/doom death mio e di David (batterista), e anche quello dovrebbe vedere la luce fra poco. Il secondo album degli Elevators to the Grateful Sky è appena uscito in vinile in Inghilterra per Hevi Sike records. Ho registrato mesi fa anche il secondo album del mio progetto solista, Furious Georgie, ma non è ancora saltata fuori un'etichetta interessata a stamparlo. I Sergeant Hamster sono in fase di scrittura del nuovo album, mentre è stato appena pubblicato da Tone Deaf records il primo disco del progetto Smuggler Brothers, gruppo legato a sonorità funk/jazz rock da sonorizzazione poliziesca. Ecco, questo è il genere di domande alle quali vorrei rispondere brevemente!

Di solito la domanda precedente chiude le interviste, ma poiché avete pubblicato una retrospettiva, anche le domande saranno, ehm, retrospettive. Vai!

Cosa hai provato la prima volta che hai ascoltato i Repulsion? Un'erezione straripante! Scherzi a parte, non saprei neanche da dove cominciare. Ricordo di essere impazzito del tutto, ho pensato che ogni dettaglio fosse al proprio posto come poche altre cose ascoltate prima. È tutto perfetto. Crearono un composto tossico della musica più tagliente e massacrante mai prodotta nel metal. La voce e il suono di Scott Carlson, le magliette di Matto Olivo, quel blast di Dave Grave incontenibile e, come dicono comodamente in inglese, "genre-defining". 'Horrified' è, per influenza su un filone e per potenza sonora, un caposaldo del '900. Non mi vergognerei ad accostarlo al Pierrot Lunaire di Schönberg, a 'Vincebus Eruptum' dei Blue Cheer, a 'Rubber Soul' o a 'The Shape of Jazz to Come'. Hanno avuto una innegabile influenza su di noi, sui nostri testi, sul nostro approccio fumettistico all'horror, su tutto e tutti. Potrei ascoltare Radiation Sickness, Black Breath o il 7" Excruciation anche 800 volte di seguito.

Quando, dove e come nasce il nucleo primordiale degli Haemophagus? Quali altri gruppi come voi c'erano in Sicilia? Alcuni di voi venivano da esperienze precedenti? Perdonami, ma tutte queste informazioni sono presenti (insieme a numerosi altri dettagli scabrosi) nelle note del succitato booklet di 'Necromantical Death Grind'. Basti sapere che eravamo tutti già coinvolti in altre esperienze thrash, punk HC, crust e via dicendo, e che in Sicilia il metal ha radici molto solide ed estese.

Come avete registrato le vostre prime canzoni? Prevaleva l'ansia da prestazione della "prima volta" o l'orgoglio per aver fatto qualcosa di vostro? Solitamente prevaleva la frustrazione derivante dalla consapevolezza di poter sempre fare di meglio. La mancanza di esperienza porta a esperienze divertenti, però. La nostra prima demo venne registrata letteralmente in mezzo al THC e alla birra, con alcuni improvvisi e inspiegabili sprazzi di serietà di gruppo. Col passare del tempo siamo diventati un po' più esigenti, ma non abbiamo mai perso più di mezz'ora per trovare il suono di chitarra giusto. È importante entrare in studio con un'idea abbastanza chiara di quello che vuoi, anche se questa può capovolgersi del tutto nel giro di poche riflessioni.

Nella demo del 2005 eravate orientati più sul death metal, poi avete inserito pesantemente il grindcore. C'è stato un evento che ha motivato la scelta o si tratta di un naturale sviluppo della vostra musica? L'aumento del coefficiente grind fu una cosa naturale. Puoi sentire riff in stile Terrorizer anche nella prima demo (ad esempio in "Spinal Deviation"), ma sono d'accordo nel riconoscere che la cosa è aumentata solo dopo. Per noi la questione è semplice: anche se piuttosto diversi per premesse concettuali e politiche, grindcore e death metal possono coincidere e coesistere. Non li abbiamo mai vissuti e percepiti come generi diversi, ci è sempre venuto spontaneo trovare una sorta di bilanciamento. Nel nostro suono c'è anche una forte componente death/thrash derivante dall'amore per Revenant, Incubus, Slaughter Lord, Merciless, Sadus...

Cos'è che distingue gli Haemophagus di oggi da quelli che possiamo ascoltare in 'Necromantical...'? Ci sono aspetti della vostra fase "early works" che vi mancano? Nessuna nostalgia o rimpianti. È un periodo a cui sono legato affettivamente, ma dal punto di vista musicale mi/ci sembrava di non avere ancora ottenuto quello che volevamo. Adesso siamo un po' più consapevoli. In fondo sono solo dodici anni fa, una bazzecola se pensi a gruppi storici con quarant'anni di carriera propriamente detta.

Che significato ha per voi condividere un disco con altre band? Potrebbe essere tanto il senso profondo di fratellanza quanto una pragmatica scelta di ammortizzare costi, farsi conoscere in modo più veloce... Insomma, da voi che ci siete dentro e lo utilizzate molto, come funziona il mondo degli split? È un ottimo modo per stabilire contatti e per concentrare le tue idee migliori in pochi minuti. La coproduzione accomuna gruppi e realtà discografiche underground magari lontanissime in un progetto unitario ben definito. Non si tratta solo di farsi conoscere velocemente quanto, piuttosto, di trovare la possibilità concreta di condividere uno spazio in uno dei formati più pratici e tassativi del mondo dei supporti fonografici: poco più di tre minuti a 45 giri, circa sei a 33. In così poco tempo sei costretto a spremerti le meningi! Non so se ne faremo molti altri ma sono felice di ogni singolo split pubblicato fin'ora.

Cosa pensate degli Agathocles? Sempre per questa faccenda degli split usiamo una metafora triviale: non la staranno dando un po' troppo in giro ultimamente? C'è gente che semplicemente non sa fermarsi. Pensa ai Nunslaughter, a Zorn o a Merzbow: la loro dimensione è questa ed è funzionale alla loro creatività. Chi siamo noi per giudicare? Nel caso degli Agathocles, lo considero un elemento divertente in più.

Per l'occasione siete tornati presso la Despise The Sun, che non perde mai l'occasione di ristampare e riscoprire delle vere e proprie gemme, come avvenuto nel vostro caso. Per 'Atrocious' vi siete rivolti però alla Razorback Recordings. Sono etichette che lavorano in modo diverso o puoi trovare un filo conduttore nella loro azione? Non intendo paragonare le due etichette. Conosciamo Andrea e la Despise the Sun da molti anni, abbiamo suonato insieme e ci fidiamo di lui e del suo modo di lavorare. La Razorback ha fatto meno dello stretto indispensabile per Atrocious, nonché - vorrei dire - per buona parte dei dischi che hanno pubblicato negli ultimi anni. L'epoca in cui cercavano in qualche modo di farsi sentire e stampavano roba clamorosa come Ghoul o Machetazo è finita, per quanto mi riguarda.

Siete dei maniaci degli horror, lo si sente nei sample all'interno dei vostri pezzi. La copertina del disco è un omaggio a...? ...al flyer del nostro primo concerto! Marco Failla, da professionista maniacale qual è, l'ha ottimizzato per l'occasione. È un artwork grottesco e ironico come le cose migliori che Marco è in grado di sfornare. Non potremo mai ringraziarlo abbastanza per il suo lavoro.

Come abbiamo chiesto anche ai Fulci (che fanno slam death e già dal nome chiariscono i loro intenti) è nata prima la passione per il metal o per questo genere di film? Ritengo che non siano due interessi opposti. Nel mio caso, la passione per i film violenti nacque prima dell'amore per il metal. Quando scoprii che Black Sabbath non era altro che il titolo inglese di "I Tre Volti della Paura" di Mario Bava, il resto venne da sé. Devo dire però che furono proprio alcuni gruppi dall'impronta più cinematografica, da horror flick, a spingermi ad approfondire lo splatter, gli slasher movie o il giallo. Penso soprattutto a Goblin, Impetigo, Mortician, Machetazo...

La scelta più difficile: death metal o grindcore. È come scegliere tra il polmone destro e quello sinistro, lo so. Sceglierei l'asfissia! 

Dove fanno il miglior deathgrind? Il death grind non ha una collocazione geografica precisa. In generale, il metal estremo possiede quell'universalità che supera distanze, localismi o questioni linguistiche. È una delle combinazioni possibili, uno degli strumenti per articolare una canzone. Non percepisco tratti "nazionali" in gruppi lontani fra loro come Modorra, Wormrot, Insect Warfare, Death Toll 80K. 

Chiudiamo con una previsione... o un auspicio. Gli Haemophagus tra vent'anni come saranno? In una pestilenziale fossa comune, di questo passo!

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