FIELDS OF JENA
Terminata l'esibizione all'Ideal Pub di Magenta, di cui potete trovare il resoconto nella sezione Live Report, i Fields of Jena, come da accordi presi prima dell’inizio del concerto, si presentano al nostro tavolo per sostenere l’intervista che abbiamo raccolto appositamente per tutti i lettori di Hardsounds. Ecco quindi, in queste righe, il resoconto della stessa. Hey ragazzi, innanzitutto complimenti per l'esibizione. Per rompere un po' il ghiaccio presentatevi ai lettori di Hardsounds. Marco: Beh, ciao a tutti. Noi siamo i Fields Of Jena. La band è nata da un'idea mia e di Daniele (chit). Abbiamo inciso il nostro primo demo nel '98 intitolato "…of Tales And Reality", dovendoci affidare in quell’occasione ad una drum machine perché abbiamo avuto problemi poco prima della registrazione con il batterista di allora. Successivamente abbiamo registrato "Nocturnal Elegies", che ha avuto buoni riscontri nonostante non fosse stato abbastanza pubblicizzato, o per lo meno non come l'ultimo "In Onirica", che al contrario è stato proposto alle varie etichette, oltre che alle riviste ed ai portali specializzati. Ok, ora però entriamo più nello specifico della vostra musica. E' difficile catalogarvi perché avete caratteristiche che spaziano su più fronti. Quali sono le vostre influenze musicali? Tony: Ognuno di noi ha il suo percorso musicale. Personalmente ascolto molto Death Can Dance, Sister Of Mercy ed Immortal. Le mie preferenze vanno dall'elettronica all'industrial, dal dark al Jazz, se di una canzone mi colpisce l'atmosfera allora l'ascolto senza porgermi troppi problemi. Dany: Mah... anche io ascolto di tutto: dark, gothic, trash, death. Sicuramente la band che mi ha colpito di più e che forse influenza maggiormente il mio modo di suonare risponde al nome dei Pink Floyd, in particolare per lo stile di Gilmour. Marco: La cosa importante è che ognuno dà il suo contributo nelle canzoni, ed infatti penso sia difficile catalogare il nostro sound. La nostra priorità è quella di creare emozioni e coinvolgere il pubblico. Tony: A questo proposito vorrei sottolineare il fatto che le canzoni di "In Onirica" sono state attentamente studiate e le cinque che trovate sul cd sono state scelte dopo averne scartate veramente tante, proprio per questo siamo soddisfatti del risultato. Sembra un cd diretto ma in realtà è stata dura mettere a punto le varie tracce, e in futuro vorremmo affinare ulteriormente altre cose. Marco: Anche per questo abbiamo intenzione di spingerci un po' più sulla psichedelia ed abbandonare la parte più metal delle nostre songs. Quindi dove volete arrivare precisamente? Tony: non lo sappiamo e non ci interessa sapere cosa salterà fuori, dico solo che quello che ci piace al momento lo traduciamo in musica. Sicuramente abbandoneremo il growl del cantato lasciando spazio alla voce pulita, il black che ci ha accompagnato fin dall'inizio infatti non ci identifica più, basta pensare alle cover che suoniamo nei concerti (Rain dei Cult, i 69 Eyes, gli HIM), sono semplici ma dirette e coinvolgenti...vorremmo riuscire a fare qualcosa del genere. Pio: La musica è come la tavolozza dei colori...ognuno sceglie quale colore usare...quello che viene viene... (?!?!?) Dany: Quello che ci preme di più è cercare di curare maggiormente gli arrangiamenti e la struttura delle canzoni. A proposito di canzoni: secondo noi quelle di "In Onirica" possono essere rivolte ad un pubblico più ampio rispetto ai demo precedenti. Pensieri a riguardo? Dany: Beh... si, sono anche più mature. All'inizio mancavano i soldi e quindi le registrazioni erano sicuramente più scadenti dell'ultima. Poi potendo contare su uno studio migliore siamo riusciti ad avere più voce in capitolo anche nel mixaggio e nella ricerca del suono, mentre prima era tutto in mano al tecnico... Avete parlato di un nuovo demo... a quando? Luca: non c'è ancora una data precisa... stiamo solamente cominciando a lavorare sui nuovi pezzi, ognuno studia cose nuove e sono convinto che il prossimo lavoro sarà più "nostro". Marco: Le date live ci hanno insegnato molto, vogliamo portare anche in studio il divertimento che riusciamo a provare negli show. Vogliamo creare un certo feeling anche su cd, brano, melodia, impatto. (Un'ultima domanda è rivolta a chiedere spiegazioni riguardo ad una strana statuetta di plastica, presente sulla tastiera di Pio sin dall'inizio del concerto) Ehm, scusate ragazzi ma... la Madonna sulla tastiera??? Marco: a me piace mischiare il sacro col profano, abbiamo preso la madonnina e l'abbiamo pittata di nero. (dopo la risposta il singer sfoggia orgoglioso una croce attorniata dal serpente del peccato... Amen :)
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