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DOOMRAISER

Secondi in scaletta durante l'Hardsounds Festival, i romani Doomraiser hanno incendiato il Traffic con una scaletta breve ma intensissima. Come al solito il risultato è stato devastante e a fine esibizione, poniamo qualche domanda a Cynar e BJ. Allora, com'è andata con questa nuova formazione? Cynar - Devo dire che come prima prova insieme è andata molto bene, è stata molto veloce la preparazione del concerto, ma alla fine siamo riusciti nell'intento. Grande prova per Marco poiché ha avuto un così poco tempo da dedicare allo studio dei brani e devo dire che ha fatto un ottimo lavoro: penso si sia visto anche dal grande entusiasmo e dalla risposta dei numerosi presenti. BJ - Beh, che dire, il responso della gente si è visto e lo abbiamo percepito con molto piacere ed entusiasmo. Noi ci siamo trovati alla grande pur essendo il primo live e credo si sia capito da come abbiamo tenuto il palco e dall'energia sprigionata. Siamo usciti con una nuova forza pronti per questa nuova evoluzione della band. Com'è nata la collaborazione con i Caronte e come vi è sembrata la resa del brano? Cynar - Abbiamo fatto un po’ di date insieme, c'era feeling fra le due band e così è nata l'idea di produrre uno split. Il brano è stato accolto molto bene. Secondo me "Dream Killers" in qualche modo rappresenta la fusione stilistica dei tre album precedenti, accoglie in forma omogenea tutto quello che è stato in questi anni, e non parlo solo di musica! BJ – Come detto da Cynar, condividendo il palco in alcune occasione con i Caronte è nata l’idea di estendere la collaborazione anche per uno split. Riguardo il nostro brano siamo soddisfatti, in quanto oltre a fare un sunto di quello che sono stati i Doomraiser fino a quel momento, prepara anche a livello sonoro quella che sarà, almeno a nostro concetto mentale, la strada evolutiva e questo ancor prima dei cambi di formazione. Ci terrei anche a dire che “Dream Killers” ha anche un grande valore per noi in quanto è l’ultimo pezzo composto e registrato con la precedente incarnazione della band. C'è stato un criterio in particolare secondo cui avete scelto i brani di stasera? BJ – Solitamente non abbiamo un vero e proprio criterio per preparare una scaletta, secondo come ci sentiamo prima dei live decidiamo come impostarla e la proviamo. Cerchiamo di dargli un senso unitario, questo sì. Eccezione forse fatta per il concerto di oggi in cui abbiamo cercato di puntare su una scaletta più rocciosa. Cynar - No nessun criterio particolare, forse inconsciamente abbiamo scelto dei brani più accessibili alla nuova line-up, poiché sono forse i brani che hanno una forte caratteristica di matrice rock n'roll e incentrati su dinamiche più immediate. In che modo è cambiata la band dai tempi del debutto ad oggi? Ci riferiamo più al modo in cui avete inteso e plasmato la vostra idea personale di doom metal nel corso del tempo. Vista la nuova formazione cosa c'è da aspettarsi? Più psichedelia? Un sound ancora più imponente? BJ – La musica, come anche altre forme d’arte, fotografa quello che in una canzone viene rappresentato dal momento in cui viene composta. Con questa concezione è avvenuta la nostra evoluzione. Siamo partiti semplicemente come una band che voleva suonare al meglio questo genere, abbiamo poi cercato di evolverci non limitandoci semplicemente a riproporre. Cynar - Noi siamo una band che da sempre lavora con le proprie sensazioni del momento, di conseguenza tutti i cambiamenti fatti nel corso degli anni in parte rispecchiano questa caratteristica, tutte le evoluzioni stilistiche sono nate spontaneamente senza un criterio di studio. Con quest'approccio è cambiato anche il nostro rappresentare la musica ed il feeling del doom e sarà così anche in futuro con la nuova formazione. A proposito di novità, ci sono news dal fronte del nuovo disco? Siete già al lavoro per dare un successore a 'Mountains Of Madness'? Cynar - Chiusa questa breve parentesi live per assestare la nuova line up, l'intento futuro è quello di lavorare sul nuovo materiale per il prossimo album. BJ – Come detto prima, tendiamo a fotografare dei momenti e quindi concentreremo la composizione in un lasso temporale dedicato principalmente alle nuove canzoni. Abbiamo molte idee e che strada seguire, ma vedremo cosa uscirà fuori realmente già nelle prossime settimane. Il programma è entrare in studio per la primavera. Quali sono le realtà doom italiane ed estere a cui vi sentite più affini? Cynar - A livello musicale nessuno, cerchiamo di ispirarci a noi stessi. Abbiamo tantissime influenze. BJ – Appoggio in pieno quanto detto da Cynar. Il DOOM è la base di partenza del nostro mondo musicale e umano. Ci sono comunque molte band del genere, sia italiane che estere, che stimiamo molto per la loro musica e con molte di queste abbiamo anche un buon rapporto di amicizia. In dieci anni di Doomraiser c'è qualcosa che amate ricordare sempre con piacere, un'esperienza live, o semplicemente un'esperienza? Cynar - Sono tantissime!!! BJ – Tantissime sì, ma sicuramente possono essere raccolte dicendo semplicemente che quello che amiamo ricordare, oltre ad essere una cosa di cui andiamo molto fieri, sono aver condiviso molte esperienze insieme. I Doomraiser sono una famiglia e anche chi non suona più con noi ora ne rimane sempre un membro.

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