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DEW-SCENTED

Leif Jensen, paffuto singer dei Dew-Scented, è lo specchio più genuino della band. Simpatico, disponibile, onesto e ricco di passione per quello che fa, elementi che traspaiono con evidenza nel nuovo mastodontico “Issue VI” e che non mancavano neppure nelle produzioni passate. Una chiaccherata tra amici, più che un’intervista; fossero tutti così i musicisti, sarebbe una pacchia siderale. Ciao Daniele, qui Leif, come va?? Tutto bene Leif, grazie! Allora possiamo cominciare? Certamente, spara! Dunque, intanto raccontaci come è nato il vostro nuovo disco, “Issue VI” Oh, in realtà è venuto fuori tutto in maniera molto naturale e spontanea, abbiamo suonato parecchio di supporto a “Impact” e piano piano venivano a galla nuove idee. Noi siamo una band che ha bisogno di riunirsi in sala prove per comporre, per jammare insieme…prima dei cambi di line-up avevamo già pronti quattro o cinque brani, e in un paio di mesi abbiamo completato tutto, per poi entrare in studio. E’ stato tutto molto facile, come vedi. E quali sono i temi toccati nel disco? Beh, dipende a quale canzone ti riferisci, “Issue VI” non è un concept album quindi ogni canzone parla di qualcosa di differente dalle altre…c’è qualche brano in particolare su cui vuoi sapere di più? Non saprei esattamente, le prime due song che mi vengono in mente sono “Processing Life” e “Turn To Ash” “Processing Life” ha un significato piuttosto…malato, oscuro, è una sorta di giudizio sull’esistenza, è come un grido di rabbia contro tutta la negatività di questo mondo che se tenuta dentro ti fa veramente impazzire; infatti l’ho scritta proprio per questo, per non andar via di matto, ahahah. E’ una canzone molto potente e veloce e le liriche si adattano perfettamente alla musica. “Turn To Ash” invece è un pezzo importante visto che abbiamo girato un video per questo brano, è un po’ l’essenza della nostra band raccontata in tre minuti con riff molto pesanti, melodie e assoli brillanti…parla di una sorta di evoluzione, di uscire dal guscio vitale per diventare qualcosa di meglio in futuro, e la cenere è il simbolo della fine, o possibilmente di un inizio migliore. Capisco…qual è il tuo brano preferito del disco? Mi piacciono molto le due di cui abbiamo appena parlato, ma anche “Bled Dry” che è molto heavy, “Rituals Of Time” che è molto complessa ritmicamente e a livello chitarristico, ma questa è solo la mia opinione, probabilmente gli altri ragazzi non sarebbero d’accordo ed è una buona cosa, significa che non ci sono esclusivamente uno o due pezzi che spiccano ma è tutto l’album ad essere valido ed equilibrato. Spero valga lo stesso per chi ascolterà il disco! Hai nominato poco fa i cambi di line-up che ci sono stati, hanno avuto rilevanza sul songwriting? Si, abbastanza, sai tutti i cambi di formazione portano via tempo e feeling al processo di composizione. Florian era uno dei maggiori songwriter e faceva parte della band dal nostro secondo album “Innoscent” nel 1997 e per un po’ ha rappresentato una perdita pesante ma che ci ha spronato a lavorare duramente.Lui aveva contribuito ai primi brani che erano stati scritti, ma non ci sono grosse differenze con i seguenti, siamo sempre i Dew-Scented. Più che altro credo che la separazione da Florian ci abbia reso più ambiziosi e consapevoli di quello che possiamo ottenere. Passando all’artwork, lo trovo molto buono, ma volevo sapere se ha qualche attinenza con i brani. Si, assolutamente. Se ne è occupato il ragazzo di killustrations.com, che aveva realizzato anche la copertina di “Impact”, è un nostro amico da lungo tempo e suona nei Nightingale con i quali siamo stati in tour un paio di volte, ci conosce bene e sa già cosa vogliamo per i nostri dischi, cosa vogliamo che ci rappresenti…quando ci ha mostrato la copertina siamo rimasti subito molto colpiti, ci sembrava d’impatto e abbiamo fatto aggiungere un po’ di cose come i codici a barre, se ci fai caso sono sei, non solo perché è il nostro sesto album ma anche perché un ‘issue’ è un problema, qualcosa che può assillarci ogni giorno. Quando potrai vedere l’artwork completo incluso il booklet eccetera vedrai che è molto carino e si adatta perfettamente al disco. In “Impact” avevate coverizzato i Turbonegro (stima eterna!! Nda), stavolta è toccato agli Zeke (stima eterna!!bis Nda)…come mai? Beh a prima vista possono sembrare band che non c’entrano granchè con noi, ma sono entrambi molto pesanti ed originali, con ottimi testi e attitudine nichilista che va supportata ahahah. Penso che gli Zeke siano una delle band migliori quando si parla di extreme punk e cose del genere, credo siano molto influenzati dal metal se fai caso a certi loro assoli. L’idea è venuta fuori in modo molto naturale, avevamo bevuto un paio di birre e il nostro chitarrista ha cominciato a suonare il riff del pezzo, e visto che tutti noi siamo fan degli Zeke l’abbiamo registrata. All’inizio sarebbe dovuta essere una bonus song per il Giappone o gli Stati Uniti ma era venuta troppo bene per non inserirla! E’ sempre bello ed interessante coverizzare gruppi diversi da te. Cosa sarà incluso nel dvd dell’edizione limitata di “Issue VI”? Ci saranno un sacco di cose! Un lungo live, credo sedici o diciassette brani, e il video di “Turn To Ash” di cui ti dicevo prima…penso sia venuto davvero bene, tante band lo avrebbero venduto come dvd a parte, ma a noi non piacciono quelle cose, tutti quanti fanno un dvd adesso e non crediamo di essere così famosi da poter fare una cosa del genere. Credo sia un prodotto che tutti quanti i fan della band apprezzeranno… Cazzo, non vedo l’ora di vederlo! Spero sia davvero buono, voglio dire, l’ultima volta che l’ho visto andava bene ed era quasi finito, queste cose sono tutte in mano all’etichetta quindi spero non ci saranno errori! (risate) Adesso è il turno della domanda ‘noia’, ma visto che è la prima volta che vi intervisto, devo chiedervelo. Come mai tutti i titoli dei vostri album iniziano con la lettera I? Beh, probabilmente perché tutti ce lo chiedono nelle interviste, ahahah (risate)! A dire la verità, non lo so, non c’è una motivazione ‘religiosa’ dietro tutto ciò, è una specie di tradizione che ci contraddistingue. Sai all’inizio della nostra carriera, nel 1993, un sacco di persone ci dicevano ‘ah, la vostra musica è fuori moda, siete ridicoli’, sai all’epoca erano tutti intrippati con il black e il death metal e abbiamo deciso di fare questa cosa, questo trademark che poi è diventato una tradizione in modo molto naturale…anche se è difficile continuare così, devi sempre trovare qualcosa che inizi per i, ahahah. Non se se in futuro cambieremo, può darsi anche se per ora sembra faccia parte del concept della band. Il nome della band, Dew-Scented, è preso dalle poesie di Edgar Allan Poe. Possiamo considerare la letteratura una vostra fonte di ispirazione? All’inizio forse si, da ragazzo ero molto coinvolto da queste cose e leggevo molto, anche se credo di non toccare un libro da dieci anni ormai, ahahah. Sai la band e tutto il resto mi prende molto tempo, quindi non ce la faccio proprio. Comunque credo che influenze letterarie siano presenti soprattutto nel primo album, con testi molto enigmatici e astratti, anche se negli anni ciò è cambiato. Ritengo che una musica diretta come la nostra abbia bisogno di testi diretti più che atmosferici, quindi non credo che ora come ora la letteratura c’entri molto con i Dew-Scented, ci concentriamo di più sulla realtà, sulle cose che affrontiamo nella vita reale, non parliamo di unicorni, dragoni e stronzate del genere, ahahah. Ah vorrei precisare che non intendo offendere nessuno, sono stronzate per noi! Ma se agli altri piace, non c’è nessun problema, ahahah, continuate ad uccidere dragoni! (risate) Devo dire di essere totalmente d’accordo con te. (e lui continua a ridere) Avete in programma qualche data, qualche tour? Si, prima di tutto aspetteremo l’uscita dell’album, suoneremo ad un paio di release show, poi a Giugno andremo in giro per il Giappone, siamo molto ansiosi visto che è da due anni che non ci andiamo. Poi ci toccherà il primo tour statunitense coast to coast e il Canada, mentre per l’Europa stiamo ancora cercando qualcosa, c’è qualche idea ma niente di definito. Sul vostro sito ho visto che suonerete ad un release party con gli Heaven Shall Burn, vi piacciono? Si, assolutamente! Sono nostri buoni amici e abbiamo suonato con loro spesso, ci conosciamo bene e sarà una bella serata, loro dal vivo spaccano…e poi la cosa buona è che non bevono alcool, quindi le birre saranno tutte esclusiamente per noi (risate). Due anni fa quando suonaste al X-mass festival qui in Italia, dedicasti una canzone a Peso e ai Necrodeath, quindi suppongo ti piacciano. Conosci altre band italiane? All’inizio degli anni ’90 ero molto coinvolto dalla scena italiana per via del tape-trading, Peso è un mio vecchio amico anche perché abbiamo suonato con i Sadist qualche volta e ci conosciamo bene, credo che i Necrodeath siano una delle band più sottovalutate in assoluto, sono contento che si siano riformati e che suonino in giro. Poi c’era un gruppo chiamato Schizo, ma non so se esistono ancora, penso di no… Invece si, si sono riformati da poco e suoneranno quest’estate ad un festival con i Necrodeath. Oh, ottimo! Sono una grande band. Mi piacciono molto i Lacuna Coil (nomina anche un’altra band ma a causa di interferenze non capisco molto bene Nda)…in Italia ci sono un sacco di ottime band ma non so perché dopo un po’ spariscono tutte! Sarà per via della pigrizia di noi italiani! Quindi, dai a fan tre ragioni per comprare “Issue VI”. Ok… prima di tutto è molto heavy, più di quante pensate! Poi comprandolo ci farete diventare ricchi e famosi, ahahah. Beh no, questa è una cazzata però potrebbe essere comunque una ragione! E poi comprando il nostro album ci potreste dare più possibilità di venire in Italia, ci piacerebbe fare un bel tour europeo come nel 1998, non solo qualche data sparsa. In verità non è che ci siano poi molte ragioni per comprare il disco, ascoltatelo e se vi piace compratelo, altrimenti lasciatelo lì, ci sono un sacco di altri gruppi validi, non sprecate soldi per ciò che non vi piace! Ehi, sono serio, non credere, ahahah. Insomma, io non lo farei! Neanche io, sei stato davvero onesto a dirlo! Ci ricolleghiamo al discorso visto che volevo chiederti quando potremo vedervi in Italia di nuovo. Spero questo autunno, con un tour europeo. Abbiamo sempre difficoltà a venire in Italia, non so perché! Ma se c’è qualche agenzia che vuole darci una chance noi siamo sempre disponibili, il nostro obiettivo è suonare il più possibile e vorremmo assolutamente fare un tour come quello del 1998, passare per l’Italia, abbiamo un sacco di bei ricordi di quell’anno! Ok, le domande sono finite, vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori? Certo, vorrei ringraziare tutti i supporter di thrash metal italiani, so che sono un ottimo pubblico, di visitare il nostro sito www.dew-scented.de, speriamo vi piaccia il disco e se vi piace compratelo! Un saluto a tutti i fan italiani, spero di rivederli presto. Ok Leif, grazie per l’intervista, volevo solo dirti che secondo me siete la migliore band thrash in giro ora coma ora… Queste sono veramente delle belle parole, ti ringrazio! Ma anche meglio dei Necrodeath? (ride) Non saprei, meglio del loro ultimo album credo di si… Beh, grazie comunque! A proposito, sai se quest’estate suoneranno in giro? Si, so che hanno diversi festival in programma, anche in Germania! Si, Peso mo lo aveva detto ma purtroppo è lontano da dove stiamo noi quindi non credo potremo andare. A proposito, c’era un’altra band italiana molto valida, di cui non ricordo il nome…mmm, Bloody…no, non ricordo… Forse gli Infernal Poetry? No, non loro! Anche se li conosco, sono di Roma vero? Non proprio. Ad ogni modo, quando suonammo a Roma una sera entrammo in un pub e loro stavano suonando e dopo lo show ci prestarono gli strumenti per fare un paio di cover, quindi grazie agli Infernal Poetry, ahahah. Ok Leif, grazie per la chiaccherata, ti lascio andare che ti tocca un’altra mezz’ora di tortura. Ciao, stammi bene! Ciao e grazie a te per i complimenti! L’intervista sembra finita, ma dopo un paio di minuti squilla di nuovo il telefono di casa mia… Pronto Daniele, sono ancora Leif, scusa se ti ho richiamato! Figurati, non fa nulla! Dimmi tutto Mi è venuto in mente il nome di quella band italiana, sono i Gory Blister! E mi sono ricordato che non furono gli Infernal Poetry a prestarci gli strumenti ma un’altra band di cui non ricordo il nome, ahahah. E’ tutto! Ciao e buona serata! Un grandissimo.

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