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CIRCOLE II CIRCLE

In occasione della calata italica dello show dei Circle II Circle in supporto a Doro e Saxon, il vostro fido Pierre ha scambiato quattro chiacchiere con l’indimenticato ex singer dei Savatage, Zak Stevens. Il bravo e cordiale artista si è rivelato per come tutti lo hanno sempre considerato, vale a dire una persona pulita, onesta ed umile all’inverosimile. E’ stato come se ci conoscessimo da tanto tempo e da vecchi amici, prima che il suo tour bus partisse alla volta del prossimo show, abbiamo parlato di presente, passato e futuro con un occhio ai fenomeni di costume dei giorni nostri. Ma non voglio togliervi il gusto di leggere…ecco a voi Zak Stevens.

Pierre Hound: Ciao Zak, innanzitutto bentornato in Italia! Parlaci della tua nuova esperienza musicale…i Circle II Circle.
Zak Stevens: Well, i Circle II Circle sono un esperienza a lungo termine. Questo è un progetto molto importante per me e mi consentirà di ottenere il meglio sotto ogni punto di vista. Ora posso dare il meglio di me stesso nel cantato, come song writer e soprattutto nella produzione: questo è quello che voglio ora e per il mio futuro. Nel mio futuro, infatti, io vorrò essere un produttore, uno scrittore di canzoni ed aiutare le altre band a svolgere un buon lavoro. Oltre a questo, voglio imparare a scrivere delle ottime canzoni anche per me stesso e la presenza di Jon Oliva e Chris Caffery, nell’ultimo album dei CIIC è stata una grossa opportunità per me di perseguire questo obiettivo.Se non avessi avuto i CIIC, non avrei avuto tale opportunità, poiché nei Savatage non c’era per me lo stesso spazio dato che la band ha un suo percorso evolutivo ben definito.

PH: Tu, comunque, hai avuto un bel coraggio a lasciare i Savatage nel momento migliore della tua carriera!
ZS: Lo so, sono un pazzo! (grasse risate – nda). Vedi, il discorso è che nessuno può prevedere il futuro. Magari in futuro torneremo a collaborare insieme…ne sarei molto felice, ma c’è anche che ho una vita privata e che quell’esperienza mi stava portando via. Ho appena avuto un altro bambino, ora ho due figlie di cui l’ultima ha appena tre mesi… io amo i bambini e ciò che loro donano alla mia vita. Mi basta guardare negli occhi dei miei figli per capire cosa fare nella mia vita. Non devo fare in modo che la mia vita sia schiava del business e, purtroppo, essere parte di una grande band porta inevitabilmente a questo.
I Savatage mi hanno inserito nel grosso “giro”, mi hanno fatto diventare un cantante rock, ho inciso con loro vari dischi, stessa cosa ho fatto con la TSO (Trans Siberian Orchestra) di Paul O’Neill…certo che gliene sono grato, certo che ho voglia in futuro di tornare a far qualcosa con loro…è ciò che vogliono anche loro ed io sarò onorato di tornare, un giorno a fare ciò che vorranno io faccia per loro. Ora, però, ci sono i CIIC che non mi costringono a stare un anno intero fuori da casa impegnato in molti progetti.


PH: Mi pare di capire, comunque, che è tutta una grande famiglia…
ZS: Assolutamente si! I CIIC sono, sostanzialmente, un’estensione dei Savatage… è tutta una grande famiglia, si! Ho sentito, di recente, Paul O’Neill (produttore storico e settimo membro dei Savatage - nda) ed al telefono discutevamo proprio di questa situazione… lui mi diceva “Hai perfettamente ragione…è un cerchio che si chiude attorno ad un altro cerchio”. Ecco! Da qui si percepisce anche il nome che ho dato al gruppo, “Circle II Circle”.

PH: In molti dicono che il vostro album “Watching In Silence”, sia profondamente influenzato dalla musica dei Savatage…
ZS: La gente apprezza il fatto che io non neghi di aver portato una grossa dose di influenza dei Savatage nei CIIC. Se ci pensi, in fondo, non può che essere così. Ho speso otto anni della mia carriera in quella band portando, sostanzialmente, un tocco di novità rispetto a quella che era la musica della stessa sino a quel momento. La vera differenza è che nei CIIC io ho ideato, scritto e prodotto le canzoni (anche se affiancato dal sempre presente Jon Oliva – nda). Per il resto, ripeto, ho passato otto anni della mia vita nei Savatage e sento di esserne una parte.

PH: Parliamo dello show di oggi e dei fan italiani… cosa ne pensi di loro?
ZS: GRANDI! MERAVIGLIOSI! Quella italiana è una delle migliori audience che un artista possa avere… voi siete dei pazzi! In altri luoghi la gente non è calda come voi e molto spesso capita di vedere il pubblico che assiste allo show a braccia conserte…

PH: …qui da noi è normale comportarsi come tu dici…
ZS: Si, ma è sorprendente. Non è retorica, quello di stasera è stato lo show più bello sino ad ora in tutto il tour! Devo dire che non solo i ragazzi di stasera, ma tutti i fan italiani sono pieni di passione verso i cantanti, sono sempre li a guardare il vocalist perché amano i cantanti. Voi lo avete nel vostro cuore e per un cantante è un onore ed un piacere esibirsi di fronte a gente così.

PH: Abbiamo parlato dell’Italia, ma com’è la scena metal americana?
ZS: E’ sempre lì! Certo, i ragazzi, in America, ora seguono i nuovi suoni, ma amano sempre il metal. Sono stato a vedere i Disturbed ed alla fine dello show sono andati via con l’urlo “raise the fist of the metal child”. Quando la gente mi incontra mi chiede sempre dei Savatage…c’è una scena che si sta ricostruendo; le radio stanno lentamente cominciando nuovamente a passare il metal. In America, una grossa influenza sulle masse viene portata dalle radio, dalle televisioni. Se riesci ad avere un buon supporto da questi media, puoi arrivare a vendere milioni di dischi solo negli Stati Uniti. E’ un buon risultato ottenibile, ma in tanti ed io tra questi, sentiamo di avere le radici nel metal europeo, ed è a questo che diamo la priorità e maggiore importanza. Per esempio, in America, il nostro “Watching in Silence” va abbastanza bene, abbiamo una canzone, “Sea Of Light”, che ha un buon passaggio nelle radio, ma i CIIC tengono maggiormente all’Europa.
Qui da voi l’importanza del metal non si è mai affievolita.


PH: Puoi darci qualche anticipazione riguardo al nuovo disco?
ZS: Vorremmo far passare 17-18 mesi dalla pubblicazione di “Watching In Silence”, quindi penso che dovremmo pubblicare il suo successore verso settembre 2004…inizieremo le registrazioni attorno a marzo 2004. Nel frattempo parteciperemo ad alcuni festival europei del 2004 e testeremo alcune nuove canzoni.

PH: Oh, e cosa mi dici di Wacken?
ZS: Wacken è una grossa vetrina. Ci sono alcune band importanti che in alcuni casi hanno declinato l’invito perché gli era stato proposto di essere la prima band a suonare… noi invece abbiamo accettato: “Siamo i primi?… grazie!”. Questo abbiamo detto! Ancora una volta, è un’opportunità in più!

PH: Vuoi dire qualcosa ai nostri lettori ed ai fan italiani in genere?
ZS: Certo! “Zak Stevens dei CIIC, voglio dire ai lettori ed ad ogni fan italiano che con voi noi passiamo ogni volta del tempo meraviglioso…voi, ragazzi, siete speciali, avete passione per la musica. Voi fate anche sentire un interprete il benvenuto; ci fate sentire che stiamo mettendo tutta la nostra energia in una buona causa e non vedo l’ora di tornare. Grazie di tutto. Vi auguro un grandioso nuovo anno”.

PH: E’ tutto, grazie e…ci vediamo in giro al più presto!
ZS: Grazie mille a te! A presto.

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