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CATENA, CHRIS

Pochi artisti nostrani sono riusciti, nel campo delle sonorità hard, a costituire progetti di visibilità internazionale, supportati magari da nomi che hanno scritto pagine indelebili nella storia del rock distorto, e che difficilmente prestano la loro opera per progetti non all'altezza della loro fama. Perfettamente inserito in questo quadro troviamo il singer Chris Catena, che accompagnato da un autentico parco di all-stars ha da poco dato alle stampe un cd di davvero ottima qualità, riuscendo a scuotere una scena nostrana che fino ad ora poco aveva fatto parlare di sé. La parola quindi al disponibilissimo Chris, che ha concesso a noi di Hardsounds questa interessante intervista:

1) Ciao Chris, eccoci finalmente a parlare un po' di te e del tuo nuovo disco ""Freak Out". Innanzitutto come stai?

Bene, ma sono sempre a tremila per vari motivi quali la mia attivita' primaria, il disco con la relativa promozione, ...so many things to do ...so little time.

2) Cosa puoi dirci dei riscontri avuti dal tuo album da parte del pubblico e della stampa specializzata?

La stampa specializzata si e' espressa con toni a dir poco lusinghieri, ma spero di ricevere altrettanti consensi anche da parte delle riviste meno di "settore", anche perche' in fondo questo e' un disco di puro rock con musicisti non tutti di estrazione heavy. Il mio obiettivo primario e' sempre stato quello di fare un qualcosa che potesse mettere un po' d'accordo le varie fasce di ascoltatori e fruitori della musica... Per quel che riguarda l'esito delle vendite, con tutta onesta il "neo" e' sempre l'Italia; si batte la fiacca.

3) Penso che in molti, dopo aver aver visto quale parco di all-stars abbia partecipato al tuo lavoro, si siano chiesti come tu abbia fatto a riunire un tal numero di mostri sacri della scena hard internazionale. Cosa puoi dirci a riguardo?

Ho fatto una demo che ha girato per un po'. Alcune persone hanno apprezzato la mia voce e mi hanno offerto il loro supporto, altre pur complimentandosi non hanno voluto o potuto partecipare, altre ancora alla fine mi hanno persino ringraziato di averle incluse in questo progetto. Bernie Marsden e Glenn Hughes sono stati i primi a credere in me e questo ha fatto crescere la mia autostima, stimolando molto la voglia di creare un prodotto di alto livello. Non potevo tradire la fiducia di musicisti di tale levatura, avere nomi importanti non esclude assolutamnte un prodotto scadente. La fase della produzione e' fondamentale e puo' decidere le sorti di un disco; pezzi eccezionali possono essere distrutti da un missaggio o un mastering mediocre.

4) Puoi commentarci le tue song preferite dell'album, raccontandoci magari qualche aneddoto particolare legato ad esse

E' difficile poter esprimere una preferenza. Le canzoni hanno un concepimento, una gestazione, una nascita e crescono con te nelle settimane, nei mesi sino ad essere sintetizzate nella loro forma migliore su un supporto fonografico perche' possano vivere per sempre. Sono come dei figli. Per un genitore quando si hanno dei figli, questi sono tutti uguali... o almeno cosi' dovrebbe essere, non ci dovrebbero essere preferenze. Ma se proprio insisti tra tutte amo il groove serrato di Hey man, canzone che ho inciso nel 1995 per la prima volta in italiano, quando militavo in una band grunge dalle grandi potenzialita', i Dr. U. Freak Out Tonight! Secondo me e' una song di quelle che potrebbero avere successo nelle radio, perche' c'e' tanto groove ed un ritornello accattivante. Per questo motivo due dj svedesi, i Flower Mountain Inc ne hanno fatta una duplice versione dance che cerchero' di far girare nelle discoteche. Sorpreso??? Sono un tipo poliedrico e sinceramente l'idea di sperimentare varie reazioni, non mi dispiace affatto. (mmhh, n.d.r.) Aneddoti? Beh e' stata molto carina la permanenza a Roma di Bernie Marsden. Ricordo che un giorno io e la mia ragazza lo portammo a visitare Porta Portese... Sai lui e' un collezionista di dischi blues. Quella domenica penso sia stata per lui abbastanza stressante. Decidemmo di proseguire con un tour della Roma antica. Avendo parcheggiato molto lontano dovemmo fare tanta strada a piedi per raggiungere Campo dei Fiori prima, poi il Colosseo. A Piazza di Spagna ebbe il tracollo. I suoi piedi fumavano. Non portava i calzini e i suoi piedi a contatto con le scarpe da tennis si erano riempiti di vesciche. Dovemmo prendere un taxi per tornare indietro. Fu eccezionale vederlo tirare fuori la sua Gibson Les Paul gialla - quella usata su Ready and Willing - e dare corpo al riff di Lady Starlight. Che sound ragazzi ! La classe non e' acqua. Poche note ma tutte al posto giusto ed un feeling da far venire i brividi.

5) Ma dove nasce l'artista Chris Catena? Puoi elencarci una piccola biografia della tua vita, in particolare per quanto riguarda l'avvicinamento e l'entrata di te stesso nel mondo della musica?

Sono nato e cresciuto nella musica. Mio padre e' stato un grande tenore. Siamo quattro fratelli. Qualcuno pur doveva seguire le sue orme anche se in un genere un poco differente. La mia passione per la lirica e' sempre stata enorme anche perche' sono stato abituato a vivere le produzioni dal di dentro, dalla loro nascita, dalle prove sino alla recita. Amo quel mondo e ne faccio parte lavorandoci come manager ma allo stesso tempo ad una certa eta' ho avuto come una reazione. Capita ai figli d'arte. Volevo qualcosa di diverso. I miei due fratelli maggiori all'espoca entrambi dj in radio della capitale, hanno fatto il resto iniziandomi al rock ancora molto piccolo. Poi sai come vanno le cose...cominci a cantare sui dischi, scopri di non essere stonato, qualcuno ti nota e ti offre di entrare nella sua band....

6) Cosa pensi dell'attuale scena hard 'n' heavy italiana? In molti infatti sono convinti che per gli artisti nostrani la strada del successo sia molto più difficile da percorrere rispetto a quella di colleghi internazionali. Qual'è la tua opinione?

Un tempo poteva essere vero. Sai, la difficolta' della lingua, un know how inferiore rispetto ai padri storici del rock quali americani e inglesi, ci hanno sempre messo all'ultimo posto in una classifica virtuale di preferenze, ma ti assicuro che i tempi sono cambiati. La tecnologia e' esplosa ovunque. I tecnici nostrani sono sempre piu' competenti, piu' si va avanti e piu' facile e' confezionare un album. Le barriere si sono infrante ed entro breve ci sara' un allineamento del livello qualitativo. Noi italiani sappiamo essere abili compositori, non dobbiamo dimenticare le nostre radici. La nostra discendenza da grandi compositori, pittori, scultori, inventori deve si essere motivo di vanto, ma non farci adagiare e speculare su cio' che siamo stati ma su cio' che possiamo ancora essere. Il problema dell'Italia e' che ancora campa di rendita!!!! Bisogna solo essere meno disfattisti e credere di piu' nelle nostre capacita'. Il rock ? Abbiamo grandi musicisti, ottimi songwriters...ma soprattuto rispetto a oltre dieci anni fa abbiamo fatto passi da gigante.

7) Parlando invece di concerti dal vivo, è prevista qualche data live in supporto all'uscita del tuo album?

Sto lavorando sulla formazione con la quale cerchero' di promuovere a partire dall'estate il mio album. E' dura eh.....

8) Stai già pensando a qualche progetto futuro o a qualche collaborazione?

Dovro' incidere le parti di Richard, protagonista della Prog Metal Opera dal titolo "Neurastasia". Trattasi di un concept album nato dal grande talento di un tastierista e fine compositore francese, Vivien Lalu. Nel progetto ci sono vari ospiti di grande rilievo quali Simon Philips, Steve Walsh, Anders Johansson, Virgil Donati, Tony Franklin, John Macaluso, Mike Terrana, Joop Wolters, Vitalij Kuprij, Matt Bissonette e tanti altri. Inoltre dovro' incidere le vocals per i Pavic, band capitanata dal mio amico e chitarrista serbo Marko Pavic. Sara' una bella esperienza poteraffrontare un repertorio piu' orientato verso il class, l'Aor stile Foreigner, Raibow con John Lynn Turner e Europe. Infine partecipero' al progetto "Moonstone" di un altro caro amico, il chitarrista Matteo Filippini. Qui saro' ospite insieme ad altri nomi che gia' hanno collaborato con me, quali Glenn Hughes, John Lawton, Tony Franklin e ci saranno altri nomi di spicco quali Ian Paice e Graham Bonnett.

9) Ti offro la possibilità di pubblicizzare al meglio il tuo cd: elenca i motivi per cui non bisogna assolutamente perdere "Freak Out"! :)

Oddio! Sono un asso nel pubblicizzare gli altri ma non me stesso. Comunque quel che posso dire e' che "Freak Out" e' un album dalle melodie molto catchy, semplice, ben suonato, vario e pur includendo 15 tracce scorre veloce....e poi ragazzi ci canto io !!!!Ah ah ah!!!. No, a parte gli scherzi, se vi piace il groove, il funk, l'hard blues, se volete muovere il fondoschiena o bangeggiare con la vostra chitarra mentale o con una racchetta - come ho fatto io tante volte - non indugiate....comprate Freak out e farte anch voi parte del gruppo degli stonati !!! Vabbene cosi'???

10) Ok Chris, è tutto. Grazie per questa intervista che ci hai concesso e in bocca al lupo per il tuo futuro in musica. Alla prossima!

Crepi e un caro saluto a tutti i lettori di Hardsounds con una piccola preghiera: Winmx ? Se l'italian rock va supportato evitatelo, e ci darete la possibilita' di poter investire su un discorso piu' duraturo.... E poi ci sono i Metallica, loro si' che hanno soldi e possibilita'!!! GROOOVY!

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