ANGRA
Ciao Felipe. Questa è la terza tappa del vostro tour europeo. Quali aspettative avete da questo tour? Beh, le nostre aspettative sono molto alte, perchè non facciamo un tour europeo da molto tempo. L'ultima volta è stato nel 2007, 4 anni fa; la band ha subito dei cambi molto importanti ed abbiamo un nuovo album da promuovere, e, visto quanto sono stati buoni i responsi tra i fans di tutta Europa ed in particolare quelli italiani, sarebbe falso affermare che non mi aspetto il massimo da questo tour. Cosa mi puoi dire dei Kattah, i vostri supporting act per questo tour? Loro sono una giovane band brasiliana. La scena underground brasiliana è molto ricca, vista anche la vastità del territorio preso in esame, e noi crediamo molto nelle potenzialità di tutte queste bands, e facciamo il possibile per fare crescere i gruppi che riteniamo abbiano del potenziale. I Kattah sono appunto una di queste bands, e sinceramente a me piacciono molto, e sembra siano piaciuti molto anche al pubblico presente nelle due scorse serate, quindi penso che sia stata una buona scelta prenderli con noi per aprire le nostre serate. Cosa è successo negli ultimi quattro anni, dalla release di Aurora Consurgens alla release di Aqua? Abbiamo avuto alcuni cambi molto importanti che hanno riguardato la band. Prima abbiamo avuto un cambio di management, cambio che sarebbe stato meglio avere fatto anche molto prima di quando effettivamente è successo, e questo ha implicato numerose noie a livello burocratico ed anche legale, e poi abbiamo avuto un cambio alla batteria, con la separazione dal nostro precedente batterista Aquiles ed un ritorno di Ricardo Confessori dietro alle pelli. Abbiamo deciso di andare direttamente in studio, senza fare un tour di ritorno prima, perchè, nell'atmosfera protetta dello studio di registrazione, abbiamo avuto la necessaria privacy per poter ritrovare quell'alchimia necessaria per poter fare funzionare al meglio le cose. Ricordo ai tempi di Rebirth, quando Ricardo fondò gli Shaman con Andre Matos e Luis Mariutti, che lui usò parole molto forti contro gli Angra, ed in particolar modo contro Kiko e Rafael. Adesso le cose si sono sistemate? Beh, siamo amici, e gli amici litigano, usano parole anche molto forti, stanno del tempo senza vedersi, poi fanno pace e tutto torna al proprio posto. In una amicizia è normale che accadano queste cose. Adesso va tutto per il meglio con Ricardo. Ricordo anche che alle vostre date milanesi per i tours di Rebirth e Temple, ad un certo punto dello show, si è levato dal pubblico il coro “Con-fes-so-ri, Con-fes-so-ri!”. Mi sarei aspettato un coro per Matos, ma il coro fu per Ricardo. Ricardo è davvero un fenomeno come batterista, credo sia normale che sia rimasto nel cuore di qualche fan anche ai tempi della separazione. Bene, passiamo adesso all'analisi dell'album. Ti va di introdurmi con parole tue, il vostro nuovo lavoro Aqua? Aqua è stato come una flusso d'acqua inarrestabile. Abbiamo raccolto le idee e ci siamo rinchiusi in studio finchè il disco non è stato pronto. Venivamo da un lungo periodo di pausa, quindi non avevamo neppure pressione su di noi. Le idee per le canzoni venivano fuori di continuo, c'era sempre qualcuno che arrivava con un foglietto con sopra scritta qualche buona idea per un pezzo. Credo sia un disco molto onesto, che rispecchia fedelmente quella che era la band quando è nato. Musicalmente parlando, quali sono le principali differenze tra Aqua ed i vostri lavori precedenti? Ogni disco è nato in un momento diverso per la band, quindi credo siano lampanti le differenze tra ognuno di essi; Rebirth è stato composto dai soli Kiko e Rafael, in un momento nel quale era importante dimostrare che gli Angra non erano solo Andre Matos, mentre per Temple eravamo di ritorno da un lunghissimo tour e le idee per scriverlo erano nate direttamente on the road, ed eravamo davvero di buon umore e con davvero molto tempo a disposizione per scriverlo al meglio. Credo che Aqua sia molto migliore di Aurora, perchè quando il nostro disco precedente è stato composto il clima non era dei migliori, per la situazione con il management della quale ti parlavo prima, e l'umore comune all'interno della band non era il massimo per scrivere buone canzoni. Certo, ritengo Aurora un grande disco, ma penso che avrebbe potuto venire molto meglio. Stavolta eravamo contenti di suonare e scrivere canzoni, e di produrci tutto da soli, senza produttori esterni, per questo Aqua è un buon disco. So che Aqua è un concept album, proprio come i tre precedenti. Di cosa parla il concept? Aqua è basato su La Tempesta di William Shakespeare. È una storia molto ricca di eventi e di personaggi, che ci ha colpito subito, molto ricca di elementi da elaborare. Ci sono tradimenti, perdoni, passioni, magia. L'acqua è l'elemento principale della storia. So che avete registrato molti pezzi, circa 30, prima di scegliere i 10 che sono nell'album. Che ne sarà degli altri pezzi rimasti fuori da Aqua? Non li abbiamo registrati, sono solamente versioni demo per non dimenticare le buone idee. Comunque sono buoni pezzi, che però non legavano con il concept che volevamo creare. Verranno sicuramente buoni in futuro. La maggior parte di questi pezzi sono canzoni veloci e tipicamente power. Qual'è la tua canzone preferita in Aqua? Oh, domanda difficile. Direi Ashes, l'ultima traccia, o The Rage Of The Waters. Mentre la più rappresentativa per ciò che sono oggi gli Angra? Sicuramente The Rage Of The Waters, è la canzone che più bilancia le anime della band. Cosa mi dici dell'artwork di Aqua? Credo sia molto bello. Per Aqua abbiamo cambiato grafico, ed ora lavora con noi il talentuoso Gustavo Sazes, già responsabile degli artworks dei dischi di Kiko, del Bittencout Project e di Almah. Credo abbia fatto davvero un bel lavoro, catturando al meglio l'essenza del concept. Perchè avete deciso per una versione remix di Lease Of Life come bonus per il mercato giapponese? Semplicemente perchè ce ne serviva una e realizzare un remix di questo pezzo era la cosa più semplice e veloce da fare. E perchè avete deciso di realizzare un videoclip proprio per questa canzone? Essenzialmente per poter passare anche nei media dove di solito non siamo presi in considerazione. E' ridicolo, ma la parola metal fa ancora paura al giorno d'oggi per televisione o radio. Se ascolti una radio normale ti renderai conto che tutto il metal che passa, se passa, viene definito rock, mai metal. Credo che sia un vero e proprio insulto definire rock gente come Ozzy, o Dio, o quando passano i Metallica, che sono metal già dal nome. E dei Metallica viene passata al massimo Nothing Else Matters dalle radio normali. Ridicolo. Questa canzone secondo noi può arrivare a più persone di quelle alle quali arriverebbe il video, per esempio, di Arising Thunder, più persone che si spaventerebbero sentendo pezzi più tipicamente power metal. Oggigiorno ci sono molte bands a livello underground e non (non me le fate citare, perchè poi mi tiro nei casini da solo, e se state leggendo questa intervista ed amate questo genere li sapete anche voi, N.D.R.) che suonano esattamente come voi, clonando letteralmente il vostro sound ed il modo di cantare di Edu. Questo ti infastidisce o ti rende fiero? Sicuramente mi fa piacere. Quando ti rendi conto che sei diventato un punto di riferimento per altre bands, come qualcuno lo è stato per te all'inizio, vuole dire che quanto hai fatto in passato è stato davvero un buon lavoro. Certo poi ognuna di queste bands deve necessariamente trovare la propria strada, ma per ora fa piacere. Quali sono le tue influenze personali oggigiorno come bassista? Beh, essenzialmente Billy Sheehan, e Jaco Pastorius, ma ci sarebbero molti altri nomi da fare. Cosa ne pensi dei dischi solisti di Kiko, e del Bittencour Project? Essendo coinvolto direttamente direi che sono fatti davvero bene, ed è stato davvero divertente lavorarci e realizzarli. Anche il fatto di essere a contatto con musicisti diversi dai compagni di gruppo è stato divertente. Mentre che mi dici degli Almah? Gli Almah aspettano solamente l'opportunità di tornare a lavorare assieme, perchè non solamente io ed Edu siamo molto impegnati, ma anche gli altri membri della band, Paulo ed i due Marcelo, lo sono. Credo che il materiale che abbiamo realizzato sin ora sia davvero valido, e spero di poter tornare presto a lavorare sul nuovo materiale per un nuovo capitolo degli Almah. Cosa mi racconti del vostro recente tour brasiliano con i Sepultura? Questa idea ci è venuta perchè non era possibile che le due principali metal bands brasiliane non si fossero mai neppure incontrate in venti anni di attività. Abbiamo preso contatti con loro tramite il nostro attuale management, che è lo stesso che hanno loro, e la cosa ha preso piede istantaneamente. All'inizio eravamo preoccupati per l'interazione tra il nostro pubblico ed il pubblico dei Sepultura, che sono essenzialmente molto diversi, ma non è successo nulla e tutto è andato liscio come l'olio, con date sold-out ovunque. È stato davvero un tour fortunato, ci siamo divertiti, e visto che adesso siamo anche diventati buoni amici, non vedo perchè non si possa rifare in futuro. Sono stato oggi a vedere il vostro sito ufficiale, ed ho notato che le news sono aggiornate solo fino al 16 ottobre, mentre sulle vostre pagine facebook e twitter ufficiali mettete più posts ogni giorno. Edu addirittura ieri ha pubblicato sei posts sul suo twitter. Secondo te questi media sono meglio di un sito ufficiale? Sicuramente, molto meglio. Ormai nessuno va su un sito ufficiale, e tutti si rivolgono ai social networks quando cercano notizie su di te. Tutto è più veloce, ed in tempo reale, ed, in un certo senso, anche più onesto. Certo, un sito ufficiale devi averlo comunque, ma ormai serve davvero a poco. Tempo fa ho intervistato Andre Matos per il suo ultimo album, e lui mi ha dichiarato che non è importante se voi suonate Carry On dal vivo, anche se questa canzone è stata scritta interamente da lui, perchè ormai questa canzone non appartiene più a lui o a voi, ma a tutti i fans. Sei daccordo? Certamente. Ogni nostro pezzo quando viene pubblicato smette di appartenerci, e diventa di proprietà di tutti i fans. Non potrebbe essere altrimenti. Tecnica, songwriting, produzione, distribuzione. Quale fattore rende un album un successo? Credo sia un mix di tutti questi fattori. Se tu hai fatto il più bel disco del mondo, ma hai una distribuzione pessima, chi mai lo potrà ascoltare, e se tu hai suonato in maniera meravigliosa, ma hai una produzione che non mette in risalto la tua tecnica, cosa hai suonato a fare? Ed ancora, se tu hai fatto un disco che si sente davvero bene, ma è suonato da cani, beh, era meglio se andavi a giocare a calcio invece di andare in studio. Ok, vuoi aggiungere qualcosa prima di chiudere? Certo. Spero che tutti i fans si divertano molto stasera. Noi faremo del nostro meglio per fare si che questo avvenga. Grazie a te ed a tutti coloro che hanno letto questa intervista.
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