AINUR
I piemontesi Ainur sono una delle band che mi ha più colpito in questo inizio 2008, sia per le ottime capacità tecniche e di composizione, sia per la voglia di cimentarsi in un'opera titanica come quella di musicare l'opera letteraria di Tolkien. Stiamo a sentire quello che ci raccontano gli intervistati... Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di Hardsounds! Marco: grazie a voi. Luca: ciao a tutti. Prima di tutto complimenti per 'Children Of Hurin', disco che ritengo assolutamente valido e maturo. Come è nato questo vostro secondo platter? Marco: Children of Hurin (o anche Narn I Hin Hurin, in elfico), è una storia di Tolkien che avevamo già composto e musicato durante la composizione del nostro 1° disco. Con questo 2° disco volevamo fare un vero e proprio concept, un album interamente dedicato ad una storia, mentre “From ancient Times” (il 1° disco) era più un insieme di canzoni slegate e che trattavano momenti diversi dell’universo Tolkieniano. Luca: la nostra opera amiamo definirla Concept Work: una serie di Concept Album a formare un unico grande lavoro. Io, Marco e Gianluca ci siamo presi l’impegno di comporre principalmente ognuno una delle 3 grandi opere del Tolkien dei primi anni: Gianluca è sempre stato affascinato dalla storia di Turin, io dal “Lai di Leithian” (Beren & Luthien) e Marco si occupa di “Fall of Numenor” e così ti abbiamo già anticipato ben due prossimi dischi!! Che parte del Silmarillion trattate in questo disco? Marco: Come dicevo prima è una storia a sé stante. È una delle poche storie di Tolkien che poteva essere inclusa in un unico libro, oltre a Beren & Luthien. “Children of Hurin” è ambientato nella Prima Era, dopo la Nirnaeth Arnoediad e narra la storia di Turin, Nienor, del drago Glaurung e di Hurin appunto. Luca: Il Silmarillion di per se è un immenso sunto dell’opera di Tolkien e tratta di tutta la cosmogonia da lui creata: Children of Hurin s’innesta praticamente nel mezzo della Prima Era e riflette i grandi eventi di quel periodo. Il mondo tolkieniano era stato appena scosso dalla terribile Nirnaeth Arnoediad (La Battaglia delle Innumerevoli Lacrime) che aveva definitivamente spazzato via i grandi reami elfici dei Tempi Antichi. Il clima che permea la storia dei Figli di Hurin credo si possa paragonare a quello che doveva essere la Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale: un paese sconfitto, distrutto e con un futuro ancora peggiore di fronte. Siete soddisfatti della riuscita del cd o, a mente fredda, avete trovato particolari che avrebbero meritato un diverso approccio o una cura migliore? Marco: Questo disco è stato composto in gran parte da Gianluca (tastierista compositore) anche se 2 brani li ho composti io e 2 Simone Del Savio. Il lavoro globale mi piace moltissimo. Adesso che sono passati un po’ di mesi dall’uscita del disco posso dire che è un gran bel lavoro. Più cupo e orchestrale del 1°. Le canzoni si sono evolute durante gli arrangiamenti di Gianluca e anche durante le registrazioni. Ogni tanto venivano fuori nuove idee che ne miglioravano la resa. In sintesi sono soddisfatto dell’album. Luca: Dal punto di vista puramente compositivo sono ancora sbalordito dal lavoro fatto da Gianluca per gli arrangiamenti. È stato il nostro secondo disco perciò non abbiamo tutta questa esperienza per poter valutare quanto sia riuscito o meno. Chiaramente, nonostante tutto il lavoro che ha richiesto, qualcosa da ritoccare lo trovi sempre però c’è un momento in cui devi chiudere: il disco resta testimonianza di cos’eri e cosa sentivi in quel momento e deve parlare da solo. Tolkien è un autore fondamentale per il fantasy. Come è nata l'idea di dedicare la vostra musica interamente alle sue opere? Marco: aiuto… la risposta prevede un terabyte di spazio in hard-disk. È una storia lunga. Nel dvd di questo disco abbiamo spiegato le origini del gruppo e della nostra passione per Tolkien. In poche parole direi che abbiamo unito le nostre passioni (musica e Tolkien) e coinvolto amici e musicisti per creare qualcosa di originale. La nostra musica spazia dal prog al metal, alla classica e al folk, e questo perché il mondo di Tolkien è variegato. È un mondo che offre tantissime fonti di ispirazione, quindi abbiamo cercato di ricrearlo in tanti modi (musica, poesia, ballo, video). Luca: dedicare la nostra musica a Tolkien dici? Mmh io direi piuttosto che stiamo dedicando la nostra vita a lui…nel febbraio del 2004 abbiamo fondato un circolo che riuniva dei pazzi fanatici di Tolkien. C’incontravamo, parlavamo, cucinavamo elfico e trascorrevamo ore intere leggendo libri e tutto quanto puoi immaginare sull’opera del Maestro. Tolkien ha creato un mondo dove t’immergi e a volte affoghi pure. Non ne esci più perché ti avvolge ed è denso di quei valori, emozioni e imprese da cui tutti siamo inevitabilmente attratti. La Musica poi è il linguaggio totale con cui esprimersi ed è credo l’unico in grado di cogliere tutte le sfaccettature dell’opera del Maestro. In quante uscite pensate di riuscire a sviscerare un libro così difficile e pieno di miti? Avete già l'idea di dedicarvi ad altri tomi di Tolkien? Marco: oh certo!!! Adesso stiamo lavorando al prossimo disco “Beren & Luthien”, una storia ancora più complessa ed affascinante. Il nostro progetto iniziale prevedeva 9 dischi più un 10° a conclusione della Grande Musica cantata proprio dagli Ainur, come spiega l’incipit del Silmarillion. Speriamo di riuscire a fare tutto nel migliore dei modi, continuando su questa linea. Luca: guarda visto che sei tu ti anticipo qualche altra chicca: dopo “Beren & Luthien” ci butteremo a capofitto su “Fall of Numenor” (che in realtà è praticamente già finito) e poi…ehi fratellino posso dirlo? Marco: Dai va bene… Luca: Grazie, e poi dicevo andremo su un album veramente totale che s’intitolerà “Wars of Beleriand” di cui però non ti dico altro perché sennò poi non c’intervisti più… Ho visto che portate il vostro progetto anche in sede live. Quali sono i problemi maggiori a dover organizzare un concerto con così tanti artisti impegnati contemporaneamente? Marco: Beh…per me il live è una sensazione stupenda. È il momento in cui finalmente hai il contatto con il pubblico. C’è un misto di tensione, carica positiva ed energia che ci rende tutti elettrizzati. Siamo in 18 fra musicisti e cantanti, ognuno ci mette il massimo. Certo è faticoso organizzare il tutto, fra prove dei suoni, video, coreografie e problemi tecnici. Ma alla fine tutto fila liscio (nel bene o nel male :) ) Luca: io e Marco (insieme spesso anche ad altri Ainur) abbiamo fatto moltissimi concerti di tanti tipi. Fare un concerto con gli Ainur è qualcosa a cui è difficile adattarsi. Ci sono talmente tante cose da prendere in considerazione che spesso ne vieni travolto. Proprio per questo abbiamo ormai uno staff rodato di tecnici che lavorano con noi (un grazie infinito a Marco Ventriglia!!) e che ci toglie sempre molti problemi. Oltretutto a livello live ci piace particolarmente complicarci la vita e quindi proiettiamo i video in contemporanea alla musica che suoniamo, facciamo i balletti, riempiamo il palco di scenografie e luci e molte altre cose che al pubblico piacciono ma a noi fanno impazzire! L'intervista è giunta alla fine. Vi ringrazio per il tempo che ci avete concesso e vi auguro buona fortuna! ( Marco: grazie a te per l’intervista. Luca: grazie ancora e spero che c’intervisterai anche per il prossimo disco!!
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