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HARDSOUNDS FESTIVAL 2006 - DAY I

Quello dell'Heavy Birthday è stato, quasi incredibilmente, un appuntamento nato per scherzo nell'aprile 2004, un momento di festa in cui ricordare la discesa online del nostro portale in data 1 aprile 2003, evento che ancora oggi si ricorda con una certa simpatia, visto il particolare giorno (quello del pesce d'aprile) scelto per iniziare un'avventura che nessuno, tanto meno il sottoscritto, avrebbe immaginato così duratura e piena di grandi soddisfazioni. E' anche per questo motivo che, di anno in anno, la redazione del magazine telematico ha scelto di festeggiare in compagnia di amici e conoscenti vari, cogliendo l'occasione al volo per offrire un palco festoso e straripante di emozioni a tante meritevoli bands provenienti dalla nostra cara penisola, cosa che anche nell'edizione 2006 è stata riproposta grazie alla partecipazione di cinque validi e preparati acts. Eccovi quindi il nostro puntuale resoconto, all'interno del quale abbiamo cercato di racchiudere, per quanto possibile, tutti i momenti migliori, le sensazioni e la magia di una vera e propria festa all'insegna della musica hard 'n' heavy, perfetta come poche per descrivere l'entusiasmo che Hardsounds ha da sempre messo in campo per sostenere una scena spesso bistrattata e poco considerata, anche da molti addetti ai lavori. A voi il racconto, e per la terza volta, buon compleanno Hardsounds! 

VENERDI' 7 APRILE

[LONGOBARDEATH]: I primi a calcare il palco del festival sono i pazzi milanesi Longobardeath: il combo guidato da Mik dei Vexed (in questo caso ribattezzato Ul Mik) ci presenta una miscela esplosiva fra metallo grezzo ottantiano e liriche in dialetto milanese. Le tracce sciorinate ci offrono una band dissacrante, tecnicamente convincente e esplosiva dal punto di vista dell'impatto scenico: Mik, e non lo si scopre certo ora, è un frontman "coi coglioni" in grado di scuotere, catturare e far esplodere il pubblico del Motorock, che segue calorosamente la perfomance della band. Anche il resto della truppa non è da meno e lo show preparato per il festival è quanto di meglio ci si possa aspettare dalla band, anche grazie al fonico del locale che riesce sempre a tirare fuori il meglio da ogni gruppo che sale sul palco. Uno dei punti forti dei Longobardeth è, sempre e comunque, l'incredibile pazzia ed ironia che contraddistingue la proposta musicale del combo lombardo: fra una canzone e l'altra c'è sempre il tempo per scherzare col pubblico proponendo una versione assolutamente "fumata" dell'Almanacco del giorno dopo di cara mamma Rai e di una "heavy version" della sigla del Pranzo e servito, da dedicare a quel grande presentatore che è stato Corrado. Ma poteva mancare il pezzo forse più atteso della serata, quella cover di Ace Of Spades dei Motorhead in dialetto lumbard?? Certo che no! E quando il basso parte intonando "Ass De Picch" tutta la carica del pubblico del Motorock si riversa sulla band, che risponde con una versiona stupenda della suddetta song. In definitiva una prova ottima per i Longobardeath, che non potevano aprire in modo migliore il festival per il compleanno di Hardsounds: grazie ragazzi, ci avete fatto davvero un bel regalo!

Setlist:
Ul Giacumin Strasciabusecch
Ul Fradel De L'Amis Del Cognaa
Ul Giuvan Grataku
La Elsa Strapazzona
Almanacco Del Giorno Dopo (Meteo)
Ul Me Amis Ciuchee
L'Ass De Picch
Il Barone Fanfulla Da Lodi
Il Pranzo E' Sevito
Polenta Violenta (D.O.C.)
E Mi E Ti El Toni
A Voeri Vess Un Quai Vun

[TRICK OR TREAT]: Dopo la divertente/devastante prova dei Longobardeath, a calcare il palco del Motorock di Mozzate vengono chiamati i Trick Or Treat, conosciuta e stimata band tributo agli Helloween, che in quest'occasione alterna brani "storici" delle Zucche tedesche a pezzi propri, presentati in vista del debut album "Evil Needs Candy Too", in uscita a maggio. La breve e divertente intro "It's Snack Time" lascia spazio alla splendida song che darà il titolo all'album... i cinque ragazzi ci sanno fare, trascinati dalla voce eccezionale del singer Alessandro Conti. Il pubblico si scalda, e l'entusiasmo sale alle stelle con la celeberrima "Dr. Stein", eseguita magistralmente dalla band. Si rallenta un po' il ritmo con "Back As A Pet", ottimo pezzo rockeggiante scritto dallo stesso singer, per poi scatenarsi di nuovo con "Future World". C'è da dire che i Trick Or Treat non sbagliano un colpo: le chitarre sono perfettamente sincronizzate, il basso pompa e si permette sfuriate ai limiti del possibile, la batteria fa il suo dovere (senza entusiasmare, a dire il vero, unica pecca dell'intero show) e la voce è assolutamente fantastica, sembra quasi di sentire Kiske. Lo show prosegue, tra brani propri ("Who Will Save The Hero", "Joyful In Sadness", la simpaticissima "Like Donald Duck") e cover Helloweeniane ("I Want Out", "Eagle Fly Fre"), regalando all'estasiato pubblico momenti di puro divertimento grazie anche alle trovate sceniche studiate dal gruppo (il cantante che indossa la maschera di Frankenstein su "Dr. Stein", o i guantoni in stile Disney su "Like Donald Duck", e tante altre cose ancora). Una performance incredibilmente convincente, che vede una band in forma smagliante, pronta a stupire il mondo dell'Heavy Metal con un album che - c'è da scommetterci - si preannuncia straordinario.

Setlist:
It's Snack Time (Intro)
Evil Needs Candy Too
Dr. Stein
Back As A Pet
Future World
Who Will Save The Hero
I Want Out
Joyful In Sadness
Like Donald Duck
Eagle Fly Free

[RAISING FEAR]: Sul palco del terzo Hardsounds Heavy Birthday salgono poi i Raising Fear, in piena promozione per l’uscita del loro secondo album "Avalon". Si scherza poco, con una musica che pesca a piene mani dal metal classico degli anni ’80 e dal Power ed Heavy di matrice teutonica: una musica rocciosa, potente, che colpisce e trascina. L’apertura è affidata a "Voices" ed "At The Gates Of Avalon", estratti dal nuovo disco di prossima uscita. L’accoglienza del pubblico è calorosa: la gente si è scaldata bene con i gruppi precedenti, ed ora vuole chiudere la serata in bellezza. I pezzi del primo disco, "Mythos", riscuotono un buon successo, ed altrettanto gli inediti, succulento assaggio di un prodotto che ancora sui bancali dei negozi non si trova. Trovano spazio, a cavallo dello show, gli auguri ad Hardsounds e la consegna di due copie di "Mythos" alle vincitrici del concorso organizzato per l’occasione. Con un’esecuzione viva e pulsante, i Raising Fear calamitano il pubblico, regalando anche una splendida "The Goddess" richiesta apposta per l’occasione. Spuntano anche i tributi al passato: "Angel Witch", "Ace Of Spades" (cantata insieme a Mik, singer di Vexed e Longobardeath, a creare una versione ibridata tra il classico rivisitato e la sua "versione lombarda") e"Metal Church" non lasciano dubbi su quale sia il background musicale della band, andando ad accrescere la soddisfazione dei "nostalgici"; ed a grande richiesta, quella "Amon Ra" che sempre riscuote un successo di pubblico incredibile, specie se si consideri che dalla tracklist di "Mythos" è stata esclusa. Un grande spettacolo, una performance che chiude con tutti gli onori del caso la nostra prima serata. Un ringraziamento ai Raising Fear, ottimi come e più di sempre, per aver reso memorabile questo compleanno della nostra webzine.

Setlist:
Voices
At The Gates of Avalon
Fenrir
Purification
Merlin
Thor
The Goddess
Gilgamesh
Blood And Blade
Beyond Life
Angel Witch/Ace Of Spades
Encore:
Amon Ra
Metal Church

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