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SCARLET RECORDS FEST 2022

Come ultimi botti musicali di questo 2022, il Legend Club di Milano, in collaborazione con Scarlet Records, etichetta discografica che negli anni si è progressivamente affermata come uno dei riferimenti principali per molte band metal italiane e non solo, ha organizzato una due-giorni prettamente incentrata sullo sfoggio delle sonorità power metal ed immediati affini, dando quindi vita ad un sodalizio culminato nello Scarlet Records Fest 2022. Protagonisti principali di questo festival sono, da una parte, i Trick or Treat per la serata di mercoledì 28 dicembre, e dall’altra i Vision Divine per la serata di giovedì 29. Band che hanno fatto la storia del power metal italiano e che quindi non necessitano di ulteriori presentazioni e spiegazioni.

Per quanto ci riguarda, ci focalizziamo sulla prima serata, che ha messo in scena quattro band. La prima band a salire sul palco sono stati i milanesi Degrees of Truth, dediti soprattutto a sonorità che si avvicinano in maniera rilevante al symphonic, grazie ad un uso delle basi e delle tastiere ben dosati ed alla voce di stampo lirico di Claudia Beltrame (già in forze nei Wishmasters, tribute band tra le più conosciute dei Nightwish). È soprattutto lei che dà forza ai brani della band, con un accompagnamento discreto, non particolarmente esaltante, ma sicuramente non elementare e che ha dato comunque modo di scaldare i motori di una serata che si rivelerà, grado per grado, interessante.

Le sonorità iniziano a farsi decisamente più dure e selvagge con l’ascesa sul palco dei Vexillum, compagine toscana che fa del folk metal dalle tinte rigorosamente viking il loro marchio di fabbrica. Nonostante si sentano colpi di batteria, notiamo fin da subito la presenza di due banner a coprire la pedana vuota. Alla fine del primo brano, il cantante Dario Vallesi spiega infatti l’utilizzo di basi di batteria pre-registrate a causa del malanno accaduto al loro compagno Efisio Pregio. Ciò non ha comunque fatto demordere la band, la quale ha lodevolmente rispettato l’impegno preso presentandosi comunque allo show, e mettendo un mostra un sound folk che non spicca per particolare personalità, ma che col passare dei brani (tratti dal loro ultimo album ‘When Good Men Go To War’) e con la sistemazione dei suoni (soprattutto proprio le basi di batteria) è risultata sufficientemente vigorosa. Voci nel complesso da rivedere un attimo, ma senz’altro grinta da vendere.

Prima degli headliner della serata, che nonostante si inserisca a metà settimana ha comunque fatto accorrere un buon numero di partecipanti, la curiosità di molti si focalizza sui Nocturna, band che da qualche anno è emersa in maniera importante nell’underground metal grazie ad un mix ben congeniato di power, gothic e dark, in cui dietro le maschere si celano nomi piuttosto noti della scena metal attuale, contornati in maniera dirompente dalla coppia femminile alle voci Rehn Stillnight e Grace Darkling, già all’opera in passato con altre realtà. Autori di un disco di debutto pubblicato quest’anno dal titolo ‘Daughters of the Night’, a suggellare la presenza di queste interessanti voci, la band si districa in maniera interessante combinando arrangiamenti semplici e lineari, capeggiati saggiamente dalla chitarra di Federico Mondelli (Be The Wolf, Volturian, Frozen Crown, e compagnia suonante…), su cui si staglia come dolce e leggiadra atmosfera la combo vocale delle due frontgirls. Grace è colei che ci mette la faccia nel presentare e nell’esaltare la band, ma stilisticamente è la voce lirica di Rehn quella che (a personale avviso) primeggia in fatto di qualità, mantenendosi quel mezzo passo indietro rispetto alla sua collega, ma ponendosi in primo piano quando c’è da far vibrare l’ugola. Nel complesso, prestazione che è stata apprezzata e su cui c’è poco da dire.

Ai lati del palco vengono issati due fantasmoni gonfiabili a simboleggiare gli spiritelli che volano nel cielo sulle note di ‘Creepy Symphonies’, ultima fatica di una carriera che per i Trick or Treat dura da più di quindici anni, sempre ad alto livello. Con la consueta simpatia che non sfocia mai nella banale volgarità, ma soprattutto con la voce tra le più belle ed iconiche del power metal italiano, Alessandro Conti suggella una performance come al solito magistrale, accompagnato nel migliore dei modi da una band perfettamente rodata e dimostratasi in gran forma, mettendo in mostra tutta la loro esperienza, associata ad una perizia tecnica di tutto rispetto. Tra brani più recenti, incursioni nel mondo dei Cavalieri dello Zodiaco (protagonisti dell’album ‘The Legend of the XII Saints’), fino a scavare nel repertorio più remoto (come per la title track del disco d’esordio ‘Evil Needs Candy Too’), i Trick or Treat dimostrano di essere sempre una garanzia del power metal, portandosi a casa l’ennesimo tassello di una carriera che molto proabilmente scriverà ancora pagine importanti.

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