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LITA FORD

Corpetto in pelle nera e chitarra (la fedele BC Rich Russian Vodka che è comparsa in molti video clip) a tracolla: nonostante i suoi 62 anni, Lita Ford dimostra una grinta invidiabile, ma soprattutto una gran tenuta fisica e vocale da far invidia anche alle più giovani sgallettate. Serata da incorniciare! Di passaggio nella provincia di Milano, in un club come lo Slaughter particolarmente adatto per ospitare un evento di tale portata, prontamente ripagato con una massiccia presenza di pubblico di ben 500 spettatori. In poco più di un’ora ha sciorinato il meglio del suo repertorio, senza tralasciare i punti più salienti della sua lunghissima carriera da rocker.

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"Gotta Let Go" ed "Out For Blood" ci ricordano come la ex Runaways sia stata nei primi anni ’80 una pioniera della scena metal californiana, con due bordate di metallo rovente che rappresentano la sua vera natura di metallara. Della serata ben cinque gli estratti da ‘Lita’, l’album che non solo definì il suo ritorno sulle scene, ma che la proiettò alla conquista delle classifiche: e via di rock’n’roll con "Back To The Cave", "Can’t Catch Me" (omaggiata dall’indimenticato amico Lemmy: rip), "Falling In And Out Of Love" scritta dall’ex boyfriend Nikki Sixx, e quella "Kiss Me Deadly" che ci fece innamorare e sbandare per le dangerous curves di Lita, immortalate nel video clip che ai tempi d’oro imperversava in costante rotazione su MTV.

La backing band è di prim’ordine: Marty O’Brien con il suo basso preciso, il poderoso e leggendario Bobby Rock dietro le pelli (Vinnie Vincent Invasion, Nelson, Skull e Nitro), ma in particolare una spalla perfetta come Patrick Kennison: voce calda e passionale ed un gran manico alla chitarra, partner ideale per accompagnare Lita durante le varie improvvisazioni come in "Hungry", dilatata per accogliere una riuscitissima jam tra i due. La reprise di "Cherry Bomb" ha risvegliato l’ardore giovanile dei presenti (età media over 40): è il brano, recuperato dal debutto datato 1976, che fece conoscere le Runaways ed apprezzare prevalentemente sul suolo amico e nipponico.

"Only Women Bleed" e "Close My Eyes Forever" hanno probabilmente rappresentato il momento topico dello show: Lita volle fortemente far sua la canzone firmata da Alice Cooper, scritta e pensata per le donne, inserita nell’album del 1990 ‘Stiletto’. Nell’immaginario collettivo "Close My Eyes Forever" è il brano che rappresenta ed ha reso celebre Lita; la splendida ballad interpretata insieme al madman Ozzy Osbourne è una perla che riesce sempre a toccare le corde giuste, e tra il pubblico dello Slaughter più di qualcuno si è emozionato grazie all’intensa interpretazione di Patrick e Lita.

La serata è stata aperta dai Sandness e dai 17 Crash, due gruppi italiani che hanno saputo cogliere l’occasione con l’intento di scaldare lo Slaughter. Hanno saputo tenere il palco con disinvoltura ed, a parte qualche problema tecnico per i toscani 17 Crash, hanno meritato entrambi un’altra chance per farsi apprezzare alla prossima occasione.

17crash

Sadness

Uno spettacolo pienamente riuscito grazie soprattutto a chi con passione ed impegno ha organizzato un evento del genere, ricordiamoci che Lita Ford non metteva piede da queste parti da 11 anni.

Set list Lita Ford:
01. Gotta Let Go
02. Larger Than Life
03. Relentless
04. Hungry
05. The Bitch Is Back
06. Playing With Fire
07. Back To The Cave
08. Can't Catch Me
09. Falling In And Out Of Love
10. Out For Blood
11. Cherry Bomb
12. Black Leather
13. Only Women Bleed
14. Close My Eyes Forever
15. Kiss Me Deadly
 
 
Foto a cura di Margherita Bandini

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