WINE SPIRIT: FIRE IN THE HOLE
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18/07/2004Ci siamo, i Wine Spirit sono finalmente tornati! Attendevo con ansia e curiosità la loro nuova opera discografica, e ora che la possiedo qui tra le mie mani, posso affermare con certezza che anche la seconda prova in studio è stata pienamente superata. Registrato presso i Conquest Studio di Gallarate (già noti per aver ospitato band del calibro di Doomsword ed Edge Of Forever), il cd denota immediatamente un ottimo lavoro effettuato in fase di produzione, attento a non farsi sfuggire la grande e celeberrima carica che il trio riesce a sprigionare dal vivo. Tutti gli strumenti e le relative parti vocali riescono ad avere la loro giusta visibilità, fornendo così una miscela potente ed esplosiva sotto tutti i punti di vista. Musicalmente parlando ci troviamo di fronte ad un album in classico stile Wine Spirit, debitore alle sonorità hard tipiche di bands come Deep Purple, Motorhead e Black Sabbath, spruzzate qua e là con escursioni in territori cari a Kiss e ai primi Van Halen, elementi che danno un tocco di particolarità alla solida amalgama sonora contenuta nel cd. Caratterizzate da una perizia tecnica invidiabile e da ruggenti parti vocali, le dodici tracce ivi presenti riescono a trasportarci indietro di almeno vent'anni nel mondo del rock 'n' roll con gli attributi, fatto di sudore, adrenalina e musica a tutto volume. Fare un'analisi di ogni singola traccia risulterebbe sicuramente inutile oltre che difficile, questo perché "Fire In The Hole" è il classico album che va bevuto giù tutto d'un fiato, lasciandosi trasportare dalla potete carica hard del nostro combo tricolore. Un solo accenno va fatto relativamente alla cover dei Whitesnake "Sailing Ships", eseguita in maniera eccezionale da musicisti assolutamente preparati sotto tutti i punti di vista, capaci di riesumare la magia classica degli anni ottanta come quella presente nel grande successo del serpente bianco. Si sa, quando i ritorni sono attesi con ansia spasmodica non sempre riescono a rispettare le aspettative, ma questo non è di certo il caso dei Wine Spirit, che al contrario hanno mantenuto fede alla loro fama di super-trio, con un nuovo lavoro degno del loro nome. Ma ora basta parlare, lasciamo invece spazio alle casse dello sterio. Play it loud, you won't be disappointed!
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