VENOM: WELCOME TO HELL
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09/01/2005Tra tutte le metal bands "esagerate", i Venom sono quelli che probabilmente hanno esagerato con maggior esagerazione. E scusate se esagero. Seminale come pochi altri, il terribile trio inglese ha avuto un ruolo fondamentale per l'evoluzione del metal estremo, spargendo il proprio verbo e influenzando decine e decine di band a venire, dai Sodom a molti black metal acts, soprattutto per quanto riguarda l'alone di malvagità che da sempre li avvolge. Nati a Newcastle in piena New Wave Of British Heavy Metal, i Venom inaugurano la loro lunga carriera con questo "Welcome To Hell", un album dal forte sentore motorheadiano, in cui però vengono esasperati i toni più oscuri e maligni. Come se non bastasse, i suoni sono quanto di più grezzo si sia mai sentito e ciò contribuisce in modo decisivo a delineare quel Venom sound che sarebbe diventato col tempo una pietra miliare dell'heavy metal più trasgressivo. Titoli come "Sons Of Satan", "One Thousand Days In Sodom", "In League With Satan", parlano da soli e danno l'idea di una band votata alla massima intransigenza, musicale e testuale. Se poi andiamo a ripescare dal solaio qualche fotografia impolverata dell'epoca notiamo come l'apparire cattivi a tutti i costi fosse una chiara ostentazione, una sorta di ribellione che esplodeva attraverso borchie ed inni sulfurei. Musicalmente parlando appare evidente come Cronos, Mantas e Abaddon non fossero certo dei virtuosisti dei rispettivi strumenti, ma nonostante ciò il prodotto dei loro sforzi, questo "Welcome To Hell", si compone di tracce tutt'altro che trascurabili, a partire dalla già citata "Sons Of Satan", fino alla conclusiva "Red Light Fever", passando per la demoniaca title-track. E senza dimenticare il marasma di "Witching Hour", brano simbolo di questo debut e probabilmente uno dei pezzi più evocativi e sconquassanti scritto dai Venom.
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