TUNDRA / ALASTOR: The Forbidden Fruit Of Purity
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27/10/2012È un dato di fatto che spesse volte gli split diano l'opportunità di conoscere nuove band, e questa nuova uscita per la Slava Satan non fa che confermare tale tesi. Il punto interrogativo questa volta è toccato sulla band austriaca a nome Alastor, che non ha deluso alcuna aspettativa con un black metal variegato e ben suonato. Maggior picco compositivo l'abbiamo ritrovato in "Serpent Times", la più lunga dell'intero lotto (ben nove minuti), ma gradevole nel suo incedere aggressivo e piacevole per il suo aspetto cangiante e a tratti epico. Ferocissima la seguente "Exit Sepulcrum Eius Gloriosum" e più che buona la prova vocale di Ingo. Promosso il lato degli Alastor: ci aspettavamo la solita proposta scialba (visti anche i precedenti della band a pubblicare ep di dubbio gusto grafico), ma queste tracce fanno ben sperare per un ulteriore cambio nelle scelte musical-stilistiche del gruppo. Negli ultimi venti minuti che ci rimangono i romani Tundra giacciono su tutt'altro territorio. Due minuti di intro, un semplice epitaffio che rappresenta una decente introduzione al loro primo effettivo brano. "Antithesis Of Flesh" corrode lo stomaco che è un piacere, e rappresenta uno dei brani più lunghi scritti dal trio, se non consideriamo due brani del secondo full-lenght. Fa piacere vedere che stavolta i brani sono tutti inediti, e che abbiano comunque mantenuto il loro black metal primordiale così come negli altri dischi. Buoni gli arrangiamenti, bestiale la prova di Nefastvm. Anche per loro si prospetta un futuro roseo. La formazione sembra essersi assestata alla grande, ed ora dopo quattro split siamo in attesa del terzo disco.
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