TRANSIT POETRY: THEMES FROM THE DESOLATE OCEAN
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24/06/2005Questi Transit Poetry altro non sono che il side project di Sacha Black voce dei Despairation, rispetto alla band madre il sound del gruppo è meno ricco e più asciutto oltre ad avere una componente electronic dark che domina tutto il lavoro. Infatti il sound dei Transit Poetry è un misto di Sisters Of Mercy, Depeche Mode e il David Bowie del periodo berlinese; la produzione è ottima e gli arrangiamenti molto curati, e la maggior parte dei brani risulta godibile e di alto livello compositivo, peccato però che la voce di Sacha finisca per attutire la forza dei brani, quando indugia su timbri troppo nasali; se dovessi dare un consiglio al singer tedesco è quello di sfruttare al massimo i registri più bassi dove appare più convincente e tralasciare tonalità più alte dove il timbro nasale risulta molto fastidioso. Certo in un disco del genere non troverete nulla di originale ma ottimi brani come "Edentea" (che mi ha ricordato i Nightingale di "The Breathing Shadow") "Black Water Asylum" (sinuosa ed oscura) oppure la dolce "Narcotic Summer" meritano quantomeno un ascolto, peccato invece per il finale con "Heart Of Seraphim" ed "Anima Mundi" poco convincenti e noiose. Interessante anche il lato testuale incentrato su un concept sui quattro elementi, di cui "Themes From Desolate Ocean" rappreenta la prima parte dedicata all'acqua, rappresentazione favorita anche dal sound molto elettronico e liquido, poco "chitarroso" del cd. Concludendo mi sento di consigliare questo cd agli amanti del dark più elettronico e in generale a chi ama Sisters Of Mercy e Depeche Mode, se invece venite da un background più "heavy" dategli comunque un ascolto potreste scoprire di amare il vostro lato "oscuro"
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