SMALL, LEE: THROUGH THE EYES OF ROBERT LEES
data
29/11/2008Lee Small, attuale vocalist degli Shy, arriva sugli scaffali con il suo primo progetto solista, un concept particolare dalla cupa storia e dalle (tendenzialmente) luminose atmosfere. Notevole peculiarità di questo disco è infatti il netto contrasto tra la trama, la storia di Jack lo Squartatore vista attraverso gli occhi del giornalista, investigatore e medium Robert Lees, e le atmosfere dipinte dalla musica e dalla voce, decisamente più improntate ad una tendenza onirica. Lo stile stesso del disco è estremamente variegato, spaziando dal Rock Psichedelico al Funk al Prog passando attraverso mille sfumature e sfaccettature fino a creare un prodotto che fa pensare quasi al miglior Pop Rock d'autore degli anni '80 che non ad un Rock, Hard o meno che sia, di matrice inglese. Spuntano qua e là passaggi di una delicatezza incredibile, trasognata, che ingemmano strutture più intessute che costruite. Non è facile ascoltare un disco del genere dandogli il giusto valore, specialmente quando si parta da un presupposto teorico di un genere nettamente più "quadrato": 'Through The Eyes Of Robert Lees' è un album da ascoltare più volte, possibilmente a distanza di qualche giorno l'una dall'altra, in maniera tale da permetterne una lenta assimilazione. A questo punto si riuscirà a cogliere tutta la gamma emotiva espressa dai pezzi, ben più vasta di quanto potrebbe apparire ai primi ascolti, e ad apprezzare appieno la lunga serie di variazioni tecniche e stilistiche che il disco presenta. In un gioco di chiaroscuri, di luci ed ombre, sarà semplice "leggere" le ombre nelle tematiche; ben più complicato risulterà interpretare, e non solo vedere, tutto il vastissimo gioco di luci rappresentato dalla musica. Ne sarà comunque valsa la pena.
Commenti