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SIRENIA: THE 13TH FLOOR

data

08/02/2009
75


Genere: Gothic Metal
Etichetta: Nuclear Blast
Anno: 2009

A quasi due anni di distanza, ecco tornare i Sirenia con il nuovo 'The 13th Floor', quarto album che segna un passo in avanti per la band dell’ex Tristania Morten Veland. E subito si segnalano due cambi nella line up, riguardanti il chitarrista Bjørnar Landa che viene sostiuito da Michael S. Krumins e, ancora una volta, la vocalist, con l’uscita di Monika Pedersen e l’entrata della cantante spagnola Pilar Gimènez Garcia, detta Ailyn. Non è un record di cui esser contenti, visto che dal 2001 la band ha avuto ben 4 singer diverse, una per ogni disco, e questo è segno di una certa instabilità, di non aver ancora trovato la formazione perfetta con cui andar avanti a lungo. Ma parliamo di questo 'The 13th Floor', speranzosi forse di sentire una piccola evoluzione rispetto a Nine Destinies And A Downfall, che tutto sommato mi aveva anche soddisfatto anche se il vero salto di qualità – quello che hanno già ampiamente fatto band come Nightwish, Epica e Within Temptation per intenderci – mancava. Lo stile si riconosce subito, la musica è immediata e pulita senza troppe sbavature, scorre via liscia senza annoiare e appesantire mai; le melodie sono molto piacevoli, da un lato hanno un non so che di cristallino, dall’altro ci sono passaggi più epici e sinfonici impreziositi dai violini, mentre le chitarre acquistano una certa importanza, soprattutto in certi punti dove si fanno più aggressive e irrobustiscono il sound, assieme alla batteria. E la voce di Ailyn? Delicata e piuttosto coinvolgente, sa farsi voler bene canzone dopo canzone, ed è anche una buona controparte al growl di Veland, che ha aumentato i suoi momenti di cantato. Quanto detto finora si riflette sul prodotto finale, le canzoni, dall’opener "The Path To Decay", passando per "Lost In Life", "The Seventh Summer", "Beyond Life’s Scenery", "The Lucid Door", fino alla conclusiva "Sirens Of The Seven Seas", che ha come ospite Jan Kenneth Barkved, senza che esse perdano di intensità. Un disco ben fatto e curato dunque, ma ancora la band non ha preso il volo come dovrebbe, sa come piacere e dar al pubblico un lavoro notevole, però sono ancora qualche passo indietro rispetto alle band sopra citate. Comunque, ciò non influisce sul punteggio finale di un disco che merita più di un ascolto…

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