SANCHEZ: SANCHEZ
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17/09/2007Dopo il convincente debut album della brava Emma Shade, la Artist Service propone, come altro interessante nome del proprio roster in promozione, il convicente esordio dei Sanchez, un quintetto dedito a sonorità di tipico stampo hard-rock melodico, perfettamente incentrate sulle coordinate musicali del lasso temporale fine ottanta / inizio novanta. Frontman e leader carismatico della band è il singer ispanico Jose Sanchez, già noto per la propria permanenza in alcuni acts minori quali Fierce Convinction, Lies e Empire Saint, e sostenuto in questa avvenutura da una line-up in cui spicca il bass-player Jörgen Andersson (detto anche Pö), uscito allo scoperto grazie al proprio coinvolgimento alla corte dei melodic metallers svedesi Bloodbound e negli hard-rockers Baltimore. Tornando invece a discutere sul contenuto del dischetto in questione posso affermare con certezza di essere di fronte ad un lavoro indubbiamente interessante, colmo di melodie dal retrogusto tipicamente eighties (con diversi accenni al sound di Dokken e simili) valorizzate da un lavoro di produzione in grado di riesumarne in buona parte il loro fascino tipicamente retrò, fattore che non mancherà di cattuare l'attenzione di molti hard-rockers vecchio stampo. E se quanto si qui detto viene perfettamente incarnato nella profonda power-ballad "Don't Treat Me Like A Fool" (per la quale, all'interno del cd, è presente anche una versione spagnola), è grazie alla successiva "Bad Boys" che i Sanchez dimostrano di saper spingere a dovere il piede sull'acceleratore, ricordando che il puro spirito hard 'n' heavy, qui, non è di certo latitante. Quello dei Sanchez è quindi un debut album in grado di mettere in mostra una band in possesso di alcune interessanti frecce al proprio arco, il tutto grazie ad un chiaro feeling presente tra i componenti del gruppo e al curato utilizzo di avvolgenti cori all'interno di ogni ritornello, altra caratteristica che perfettamente si sposa con lo stile ancorato ad un paio di decenni or sono. Meritevoli di una chance, almeno da tutti gli aficionados solitamente al seguito del tipico hard-rock d'annata.
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