RIPPER: ...AND THE DEAD SHALL RISE
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26/05/2005Grande intuito della Black Widow dietro questa ristampa del disco d'esordio del combo texano, autore di una sorta di Horror-Metal che spiana la strada ai dischi solisti di King Diamond, e che per certi versi fa propri i canoni maledetti dei Mercyful Fate. Una cult band che non riscosse molti consensi all'epoca, siamo nel 1986, ma come sovente accade, dopo un lento girovagare tra i meandri dei circoli viziosi degli appassionati di rarità, iniziò il solito passa parola seguito dal
tape trading che la condusse fuori dalla coltre dell'anonimato.
Undertaker, Vampyre, Executioner, Grim Reaper: questi gli pseudonimi, queste le quattro figure che vedete fotografate anche in copertina e che compongo questo metal-act dalla forte caratterizzazione visiva. Particolare che non rappresenta affatto un limite dato che anche la proposta musicale merita la dovuta attenzione. Quattro personaggi che si alternano dietro al microfono, e tutti in grado di impersonificare le liriche che decantano con sospinta partecipazione. Lunghe introduzioni di tastiera ed effetti e registrazioni sonore da sala di doppiaggio fanno da apripista a diversi brani dalla struttura classica, tra cavalcate ritmiche e mid tempo, e melodici assoli delle due chitarra che si scambiano le parti come nella migliore tradizione europea(Maiden e Priest su tutti). I testi, purtroppo, unica nota stonata, si rifanno a tutti i luoghi comuni del genere, anche se contestualizzando il plot lirico risplende di luce quasi propria, prima dell'abuso che se n'è fatto nei lassi di tempo successivi. In effetti, tipo,
"When The Fog Rolls In And You Hear Wolves Cries, The Grave Will Open And Dead Shall Rise"
se letti nell'ottica giusta conservano ancora l'odore della cacca che a dodici-tredici anni ingenuamente poteva trasalire dopo attimi di sconquasso intestinale e timore, ed hanno ancora una certa carica metaforica che se ne sbatte del contesto. Disco importante.
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