RICK SPRINGFIELD: The Snake King

Alla soglia dei 70 anni Rick Springfield continua ad oltranza nel suo viaggio all'interno delle sfumature del rock classico. Che sia melodico, pop, che sia funk o blues poco importa. Anche nella sua veste più moderna non viene certo disdegnato. Apparentemente un uomo virtuoso è ubriaco di vitalità, nelle pieghe della sua esistenza, almeno negli ultimi anni, le cose devono essere andate diversamente in quanto ha recentemente dichiarato in un'intervista di aver pensato al suicidio: la sintesi del suo malessere la possiamo di sicuro trovare in "Suicide Manifesto". Ad ogni modo, 'The Snake King' ci presenta un artista assolutamente in forma, composto da brani vibranti, da suoni vitamizzati, da elettricità diffusa e da melodie che non mancano mai di sorprendere. Ma la vera novità del nuovo lavoro è rappresentata dalla vena bluesy che connatura buona parte delle canzoni, e che si magnifica poi in "Judas Tree", brano sudaticcio e sporco come nella migliore tradizione. Forse mancano quelle due-tre canzoni che trascinano tutto il resto e che avrebbero potuto dare a 'The Snake Kin' maggiore vigore compositivo, ma qui Rick ha fatto una scelta ben precisa, si è lasciato trasportare più del solito dalle emozioni, consegnadoci un disco ancora più personale in cui si intravede quel lato introspettivo che in altre occasioni lasciava spazio alla sua vena più spensierata.