PERIPHERY: Periphery III: Select Difficulty
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28/07/2016Squadra che vince non si cambia, e questo i Periphery lo sanno bene, molto bene verrebbe da dire dopo aver ascoltato la loro quinta fatica discografica, 'Periphery III: Select Difficulty'. Sebbene – bisogna ammetterlo – i livelli raggiunti in 'Juggernaut' sono praticamente impossibili da bissare, in questo nuovo lavoro la band di Washington ha dato mostra di come si possa “snellire” un songwriting da sempre fin troppo ricco di soluzioni a favore di un ascolto più fluido e immediato. Non poteva essere altrimenti, avendo – in parte – inventato il djent era logico attendersi una graduale trasformazione artistica da parte di una band dotata di moltissimo talento e così è stato. All’interno delle undici canzoni troverete meno soluzioni tendenti al melodico, meno sfarzosità e sperimentazione, cosa che potrebbe far storcere il naso ai fan di vecchia data ma che sicuramente avvicinerà alla band quel pubblico metal oriented che da sempre ha un punto di domanda in testa nel dover rispondere da quale scuola artistica provengano i Periphery. “Marygold”, “Flatline” e “Catch Fire” sono brani che bene descrivono il corso odierno della band statunitense, tendente all’impatto frontale e più incline a ciò che il death metal di ultima generazione ha regalato al genere stesso. Un buon disco che ha un grosso pregio: quello di potersi far ascoltare con estrema facilità da un’ampia fetta di ascoltatori.
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