PATHS OF POSSESSION: THE END OF THE HOUR
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30/01/2008Direttamente dalla culla del death metal, ovvero Tampa (Florida), arrivano i Paths Of Possession che con 'The End Of The Hour' ci presentano la loro terza release. La band si è formata nel 1999 e ha fatto parlare di se soprattutto dopo l'aggunta al proprio line-up di George Fisher, (e dell'ex-Morbid Angel Richard Brunelle nei prime tempi) meglio conosciuto come "Corpsegrinder", frontman dei leggendari Cannibal Corpse. La proposta musicale dei "Percorsi del Possesso" consiste in un death metal molto old-school, compatto, solido e diretto. Per capirci bene, qui abbiamo a che fare con un cd che non fa della tecnica o dell'innovazione la sua forza, ma che punta soprattutto sull'impatto e l'efficacia dei singoli brani, piuttosto che dell'insieme. 'The End Of The Hour' è un concept-album incentrato sugli effetti psicologici che la guerra esercita sull'uomo. Ma nonostante la non facilità degli argomenti trattati (e c'è da dirlo, in maniera per niente banale), il lavoro non si presenta affatto "pesante" o di difficile ascolto, e anzi riesce a comunicare anche musicalmente il proprio concetto: le ritmiche dei brani sono paragonabili all'avanzare di un carro armato che distrugge tutto quello che incontra sul proprio percorso, quindi una potenza semplice, poichè si limita semplicemente a "passare su ogni ostacolo" senza molti tatticismi, quanto efficace, poichè nulla resta in piedi intero dopo il suo passaggio. E questa, credo, è la metafora più adatta per descrivere il riffing degli axe-man, che per quanto elementare, risulta ben concepito e incisivo e spesso arricchito dalle pregevoli melodie dei fraseggi o dall'ottima solistica. Le linee vocali sono ben strutturate e il growl di Mr. Fischer si inserisce egregiamente nell'insieme conferendo all' album un giusto apporto di efferatezza. La produzione, a opera di Eric Rutan (Hate Eternal, ex-Morbid Angel), è come sempre ottima e rappresenta un valore aggiunto al lavoro.
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