NAKED STAR: Ancient Rites
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23/12/2016Nati durante una notte primaverile bavarese, tra bagordi e b-movie, questo duo teutonico fa il grande salto dando alle stampe il primo LP che dimostra una maturazione e una cura dei particolari maggiore rispetto al precedente EP 'Bloodmoon Prophecy' che si era già dimostrato stuzzicante. Nulla è mutato circa le influenze della band tedesca fautrice di uno stoner doom dei più classici, ciò che è mutato, invece, è sicuramente il songwriting, più maturo e consapevole, più articolato nei riff e nelle strutture dei pezzi che rispetto al precedente lavoro si contraddistingue per una maggiore cura dei dettagli. Il disco si apre, come di consueto accade, con una traccia introduttiva breve, e subito ci troviamo catapultati in una selva di sussurri di anime tormentate che evocano lo "Stoned Demon", seconda traccia del platter in perfetto stile heavy/stoner. Up tempo duro e ruvido dove le distorsioni sature costruiscono il giusto tappeto ritmico roboante per la voce profonda e solenne di Jim Grant che ricorda a tratti quella di grandi suoi colleghi come Scott "Wino" o Apollo Papathanasio. Con "Spawn Of The Witch" entriamo nel vivo del disco, in quella parte dominata dalle influenze doom sabbathiane, dove la lentezza e la pesantezza dei monolitici riff la fanno da padrone. Ma le riminiscenze non si fermano solo alla band di Birmingham, nelle trame sulfuree è possibile cogliere le influenze evidenti dei Saint Vitus, pensiamo soprattutto a pietre miliari quali 'Born Too Late'. Il power duo riesce a celebrare la propria personale concezione di Doom memore della lezione impartita dai padri fondatori, basti ascoltare le successive tracce più in questo senso orientate quali "Bound To Hell" e "Alter Ego"; in particolare in quest'ultima spicca un pregevole solo nello stile dell'Iron Man Tony Iommi. Ma la capacità della band si dimostra nel fatto di riuscire a plasmare bene gli elementi a propria disposizione sapendoli combinare, come un perfetto alchimista, nella creazione di un qualcosa di personale che non si riduce ad una copia vuota di cose già sentite. "I Am The Antichrist" ad esempio ricorda l'ultimo periodo solista del Madman Ozzy, per quanto riguarda le linee vocali che vengono intessute in una trama ritmica dura e pesante in stile Goatsnake. "Be My Sacrifice" e "Necrolust" invece mantengono quello spiccato stile stoner, allo stesso tempo pesante e melodico, comune ai lavori degli Spiritual Beggars, si pensi a 'Demons', tanto per citarne uno. Al termine dell'ascolto delle otto tracce che compongono questa prima fatica della piccola compagine tedesca, possiamo ritenerci soddisfatti e convinti della prova offerta e possiamo senza alcun dubbio affermare: "Buona la prima!".
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