NABERUS: The Lost Reveries
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07/03/2017Arrivano dall’Australia, precisamente da Melbourne, questi terribili Naberus. Il loro sound ci rimanda a qualche anno dietro, a una decade, quando il metalcore si stava ponendo come la nuova proposta in ambito metal. Può sembrare anacronistica quest’uscita, ma non è così, anche perché sarebbe alquanto fuorviante pensare che la volontà dei Naberus si esaurisca qui. Thrash, melodic meath, alternative, con “The Lost Reveries” non ci si annoia. Già dalle prime note di questo nuovo capitolo Naberus siamo proiettati in un mix davvero molto potente sul lato strettamente musicale, nonostante la produzione artistica sia incentrata su toni medio alti che, forse, fanno perdere qualche punto sull’impatto frontale del suono. La ricerca della melodia è costante, ho apprezzato il lavoro svolto dietro al microfono dal cantante/chitarrista James Ash con disinvoltura, si è districato tra scream e clean chorus senza mai apparire scontato. Il malessere si percepisce nelle canzoni, come nel caso della sofferta “Unmasked”, che succede alla rabbia di “Drones”, apripista di questo “The Lost Reveries”. Tante sfumature, tuttavia nell’ascolto del disco mi sono reso conto anche di accenni che mi rimandano al nu metal di ultima generazione, dimostrazione di questo ci pensa la schizofrenica “Torch The Sky”, che prima di fare spazio a un chorus essenziale quanto vincente, è rabbiosa, frenetica, nei riff nelle metriche di voce. 'The Lost Reveries' è un album che non conosce soste, né lati deboli, godibile tra le linee verdi di nuova generazione. Una cosa è certa, etichette a parte, quando ci sono i musicisti, la caratura tecnica e le idee si è già a buon punto, e questo si può dire nel caso dei Naberus. Poco altro da aggiungere, siete alla ricerca di un disco energico, ma al tempo stesso avete voglia di ascoltare aperture melodiche, fate vostro il nuovo full lenght dei Naberus.
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