MORNFUL GUST: For All The Sins
data
19/05/2014Le informazioni fornite dalla Solitude Prod (della quale la BadMoodMan Music è una sussidiaria) relativamente all'uscita di "For All The Sins" citano i Mornful Gust come la più famosa band Ucraina di doom/death metal. La band esiste da 15 anni (confesso di non averne mai sentito parlare), e attraverso molteplici cambi di formazione (drammatica la situazione del 2009, dove ben 5 membri lasciarono contemporaneamente e vi rimase solo il singer Vladislav Shahin che riuscì - col contributo del bassista Saho Maljovaniy - a ricostituire il combo che ha prodotto il lavoro in questione dotato di molteplici variazioni sul tema principale (death/doom). La band ha nelle proprie corde la capacità di passare dai ritmi rallentati e sepolcrali del funeral doom ("Keep Me Safe from the Emptiness"), a ballad delicatissime ("Rainbow Eyes" cover dei Rainbow stessi), mantenendo come minimo comune denominatore le brumose e decadenti atmosfere dei Paradise Lost ("This Drama Will Be the Last" e "Your White Dress"), in una sorta di concept album di ben undici tracce per oltre 70 minuti di durata. Una fiaba dai momenti dolci e delicati alternati ad incubi con tanto di orchi (growling) e vocals pulite, riff malinconici ed epici, passaggi ariosi a base di flauto, violino e tastiere; nei vari momenti (anche la psichedelia floydiana fa la sua parte in "Words of Farewell"), risulta carismatica la voce del singer capace di modularsi attraverso tutti i range di cui la sua ugola è dotata anche se in alcune parti pulite non riesce a raggiungere i picchi che necessiterebbe. Una bella sfida per chi deve recensire questo lavoro in quanto al primo ascolto ogni cosa sembra fuori posto, strumenti che non si combinano tra loro, mixati a differenti volumi, progressive e funeral doom che cercano una via di coesistenza (generi distanti anni luce tra loro, in quanto il funeral è molto ripetitivo, mentre il progressive tende a mutare continuamente), fortunatamente ascolti successivi rivelano che la prima impressione stavolta è sbagliata; l'opera è paragonabile ad una pietanza cotta a fuoco lento, a lungo andare fa venir fuori i sapori che le spezie utilizzate gli sanno donare. Artwork di pregevole fattura e molto curato (antichizzato nel layout), con tanto di booklet e liriche annesse.
Commenti