MARCO MENDOZA: Live For Tomorrow
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18/07/2007Parlando di Marco Mendoza risulta assai più facile stendere la lista dei grandi nomi del passato con cui il bass-player non abbia collaborato che non viceversa, fattore dimostrato anche nel qui discussoo debut cd solista, un album che lo vede anche impegnato nelle inusuali vesti di lead vocalist. Dicevamo grandi nomi del panorama rock, una lista di collaborazioni che anche in "Live For Tomorrow" si materializza nel coinvolgimento di artisti quali Steve Lukather, Ted Nugent, Doug Aldrich e Tommy Aldridge, ma soprattutto la stretta partnership qui messa in campo col noto axeman Ritchie Kotzen, chitarrista dal quale il buon Marco sembra aver assimilato anche il tipico incedere compositivo a metà tra melodia e blues tipico di alcune delle proprie uscite soliste, riproponendolo al meglio nel qui discusso cd. Dal punto di vista qualitativo ci troviamo davanti a dodici songs ben prodotte (sempre a cura dello stesso Kotzen) e dagli interessanti spunti musicali, ovviamente impreziosite dalla classe esecutiva dei navigati musicisti precedentemente citati, tutti perfettamente in sintonia con le sempre incisive linee di basso di un Mendoza particolarmente ispirato, e in grado di fare la propria discreta figura anche nel non ordinario operato dietro al microfono. "Live For Tomorrow", quindi, altro non può essere considerato se non un album gradevole dall'inizio alla fine, forse mancante di un paio di killer songs in grado di dare quella spinta decisiva per la evidente consacrazione, ma comunque azzeccato nell'intrattenere a dovere l'ascoltatore di turno nei circa cinquanta minuti di durata. Buona la prima insomma, come solitamente si usa dire in gergo.
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