MASTER: The Human Machine
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26/12/2010Perché, sentiamo: cosa vi aspettavate dai Master di Paul Speckmann? Lerciume, no?!? Death metal lercio, veloce, martellante più che altro. Con quella batteria che sta sempre lì a spaccarci i timpani. Sempre il solito ritmo, forsennato e solo per pochi: i pochi amanti del metal anni ‘80/’90. Un po’ come i Motorhead: loro fanno la stessa roba da anni e anni, se vi piacciono bene, altrimenti smammate pure. Ma sappiate una cosa: se non conoscete almeno il disco 'On The Seventh Day…' chiudete questa pagina. E quantomeno rimediate. 'The Human Machine' non aggiunge niente al sound degli ultimi dischi in studio se non qualche sfuriata in blast-beat in più, e qualche fraseggio particolare, ma alla fine niente di rilevante. Nonostante la sua a volte eccessiva ripetitività, il platter sa ricordare con destrezza gioielli del death metal anni ’80, o soprattutto bands come Autopsy e primi Death. Più che un voto per il disco, in tal caso darei un voto per la coerenza a Paul il quale sono anni che suona ininterrottamente per la causa.
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