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LENTO: EARTHEN

data

26/10/2007
60


Genere: Heavy Ambient
Etichetta: Supernaturalcat
Anno: 2007

Tre chitarristi, un bassista e un batterista, romani, stringano i loro nomi firmandosi solo con l’iniziale. Sono i Lento, una nuova punta di diamante della musica con suffisso “-core” italiana (vedete voi come catalogarla). Grandi musicisti, e grandi appassionati di post rock della seconda ondata (specialmente Mogwai e GYBE!) e dell’attuale ondata tendente allo sludge e che vede come punto di riferimento le atmosfere tempestose dei Neurosis (e tutti i neuroderivati), senza escludere certa musica heavy ambient/psichedelica e drone degli ultimi Earth. Insomma i Lento rielaborano molto bene una serie di influenze e tendenze molto attuali che al momento vanno alla grande, almeno a livello di underground, e ci si buttano a capofitto, ricalcando tutti gli stilemi e gli stratagemmi del genere, con una musica strumentale non troppo estrema e non troppo cerebrale, insomma una aurea mediocritas tutta italiana, di chi entra nel movimento ma ne leviga gli estremi, pur inglobando tutto, in modo anche competitivo con realtà straniere ben affermate. Ci sono diversi piani di lettura dell’opera: il disco può divertire tutti gli acrobati etichettatori, e stimolare la loro fervida immaginazione in fatto di nuovi generi che sono puntualmente solo delle belle trovate mediatiche. Una seconda lettura, un pò più profonda, invece di soffermarsi sul genere, può puntare alle sensazioni. C’è tutta una ricerca del suono il più possibile profondo e sfumato, affondando in pezzi apocalittici che scavano nel catrame bollente tra feedbacks e vibrazioni oscure, come “Need”, un bel pezzo di estrazione Pellicaniana, impreziosito da un drumming fantasioso e molto dinamico, il vero punto di forza dell’anima cupa ed heavy della band romana (anche se presente praticamente in mezzo disco, la metà sludgy). Una terza lettura è quella legata all’altra componente del disco, la sua metà più eterea, spaziale, composta da vibrazioni fredde e trilli in slow motion, una musica cosmica (come la si è soliti definire) con particolari a la Neu! e ad alto tasso riflessivo. “Emersion Of The Island” è un grandissimo pezzo da contemplazione, tutta atmosfera, tutto da assorbire goccia a goccia.

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