LAKE OF TEARS: FOREVER AUTUMN
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10/09/2003Non ricordo come sono venuto a conoscenza di questo gruppo però so che, incuriosito, non mi sono lasciato scappare questo "Forever Autumn" ed ora mi trovo dopo un po' di tempo a recensirlo. Premetto subito che le attese erano molto più rosee di come poi si è rivelato l'album. Dopo la prima "So Fell Autumn Rain" le canzoni lasciano infatti molto a desiderare. L'opener è una buona traccia, la migliore direi. Inizia col violino, poi entra il piano e via via si fanno sentire le distorsioni delle chitarre che accompagnano la voce per tutta la durata della canzone evitando solo di disturbare il bel intermezzo lento prima dell'ultimo ritornello (il più azzeccato del cd). Le successive "Hold on Tight" e "Forever Autumn" sono caratterizzate dai poco accattivanti suoni acustici delle chitarre e da tempi decisamente più lenti rispetto alla quarta traccia "Pagan Wish" che vivacizza un po' l'ascolto grazie alla prepotenza del basso e ad alcuni interessanti passaggi rock'n roll delle chitarre. C'è a questo punto lo spazio per la strumentale "Otherwheres" che sinceramente stanca un po' anche se è molto carina per l'idea che vede il temporale iniziale tramutarsi nell'ambiente festoso che è la primavera. "Homecoming" non torna certo ad entusiasmare l'ascoltatore. In parte ci riesce "Come Night I Reign" ma nonostante sia la più ritmata del disco in alcuni passaggi non rende come potrebbe. Le ultime due tracce confermano la poco ispirata vena compositiva di questi quattro ragazzi svedesi che sinceramente non mi hanno proprio emozionato. A parte qualche bella melodia disegnata dal piano gli altri strumenti non emergono come dovrebbero e anche la voce del singer oltre ad essere troppo nascosta rimane anonima e poco passionale. Alla fine risulta un album gothic di basso livello, male arrangiato e con una carica emozionale prossima allo zero. Troppo lento e macchinoso, si fatica a trovare momenti di luce nell'autunno già inoltrato in cui sono caduti questi "Lake Of Tears".
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