LA SFERA: Where Man Breaks
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30/04/2014Concept album per i laziali La Sfera, band che ci introduce nel proprio mondo tramite "Sixther", brano multisfaccettato che ci presenta al meglio un ensamble eclettico che sa bene quel che vuole e come ottenerlo. Variegate sono le influenze del sestetto, messe in atto con grande convinzione e cognizione, che vanno a lambire senza alcun timore Tool, A Perfect Circle, Anathema, Depeche Mode, ultimi Fates Warning, Nine Inch Nails e certo Alternative rock/metal statunitense, confezionando così un platter completo sotto tutti i punti di vista, con pochissime sbavature (dovute comunque alla relativa inesperienza, ma che siamo certi spariranno con la prossima fatica) e tanti picchi di qualità, come la già citata opener, o come "Black Box" dall'incipit elettronico di immediata presa, la splendida "Their Path" (sicuramente il brano più eclettico e riuscito del lotto) dall'andamento che molto deve a Maynard Keenan, "Predictable Nature" il cui arpeggio introduttivo ricorda da vicino "What I've Done" dei Linkin Park e "Kado" con crescendo che cattura sempre di più ad ogni secondo che passa. Come degna conclusione, veniamo deliziati con la delicatezza di pianoforte e voce di "Gray Skies" che chiude in bellezza un disco del quale andare fieri e da annoverare tra le più belle speranze per il rock/metal tricolore.
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