JOEL HOEKSTRA’S 13: Crash Of Life
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17/06/2023Una volta raggiungere il traguardo del terzo sigillo rappresentava per molti artisti l’album della maturazione artistica. Ma i tempi sono cambiati. L’era digitale ha completamente stravolto gli obbiettivi (in molti casi): registrare/pubblicare un nuovo lavoro serve a soddisfare le esigenze contrattuali, con il rischio concreto da parte degli appassionati di ascoltare canzoni poco ispirate. È il caso di ‘Crash Of Life’. Un disco che non sfiora il valore dei suoi due predecessori, ma la cosa che lascia di più l’amaro in bocca è la lista dei nomi coinvolti, dai quali è doveroso attendersi ben altro e non il merito compitino. Troppo severo? Stimo parecchio l’asso americano, Hoekstra non è solo un eccellente virtuoso, ma ha dimostrato di possedere anche una buona penna, di sapere scrivere brani hard rock dal tocco melodico piacevoli e gradevoli, ma nel caso di ‘Crash Of Life’ ha peccato di una scarsa vena creativa. Non basta aver scovato uno screamer come Girish Pradhan, bravo, grintoso ed in possesso di una bella timbrica, quando il contributo dei vari Appice, Franklin e Sherinian è ai minimi termini: il solo Hoekstra si prende i suoi spazi per regalare assoli spettacolari. L’unica traccia fuori dagli schemi per la sua impronta prog nel break strumentale è "Damaged Goods", ma è un po' poco per poter dare un giudizio migliore a ‘Crash For Life’.
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