JANZ, PAUL: HIGH STRUNG
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05/12/2004Oramai la ristampa dei classici che hanno caratterizzato la storia delle sonorità rock melodiche è diventata una vera propria moda, e anche la britannica Escape Music ha ponderatamente pensato di seguire il trend del momento, riportando alla luce diverse uscite pubblicate a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Appartenente proprio alla schiera appena citata è "High Strung", album dell'artista canadese Paul Janz, vocalist che maturò un discreto successo prima di venire sfortunatamente sopraffatto dall'arrivo della risaputa ondata grunge, la quale ha fatto traballare non poco le fondamenta del mondo del rock classico. Musicalmente parlando ci troviamo di fronte ad un progetto che affonda le sue radici nel tipico AOR ottantiano con reminescenze pomp, subito avvicinabile, per i maniaci dei riferimenti, allo stile profuso da Brian McDonald nelle sue ultime uscite. La produzione risulta ovviamente ancorata all'attitude tanto in voga ai tempi, contraddistinta dalla miscela di sonorità rock con qualche piccola escursione elettronica, in particolare per quanto riguarda lo sporadico utilizzo di suggestive voci filtrate. La qualità generale delle composizioni si attesta su un livello medio-alto, non sicuramente da perla del genere ma comunque sufficientemente alta per consigliarne l'acquisto a tutti gli appassionati della musica in questione, i quali potranno infoltire la propria discografia con un ulteriore tassello atto a far risorgere lo spirito di un'era mai dimenticata. Scendendo in dettaglio sulle tracce ivi incluse, un doveroso cenno va fatto relativamente alla title-track, una cadenzata ed accattivante perla figlia diretta degli eighties, seguita a ruota dalla magnifica power ballad "Don't Cry Tonight", brano che sembra essere uscito direttamente dal penultimo lavoro di Brian McDonald "Wind It Up". Echi di sonorità elettroniche danno invece vita all'interessante incedere di "Go To Pieces", hit single dell'album in questione (uscito nel 1985), bissato a dovere dalla ritmata "Cover To Cover", altro fantastico specchio del decennio caro a tutti gli amanti delle grandi sonorità rock melodiche. Inutile aggiungere altro, "High Strung" riuscirà senza dubbio nell'opera di guidarvi all'interno di un piacevole salto all'indietro nel tempo, sulle ali del mai dimenticato spirito presente in tale mondo musicale. Peccato solo per la mancata presenza di qualche bonus track, elemento che avrebbe ulteriormente giustificato l'interesse verso un meritevole cd come questo "High Strung".
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