HOUSTON: IV
data
14/10/2021Tornano a distanza di quattro anni gli svedesi Houston, fautori sin dagli esordi, oltre un decennio fa, di un ottimo AOR di scuola puramente scandinava, fertile di ogni suo elemento caratteristico quali abbondanti keyboard e chitarre sempre pronte ad arricchire di sfumature il colore di ogni singolo brano. ‘IV’ rappresenta il quarto capitolo della discografia della band (se escludiamo i due 'Relaunch' composti da cover) guidata dalla voce di Hank Erix, e vede il ritorno come produttore e co autore di diversi brani del tastierista Ricky Delin. E si sente nell’economia del sound. Se il precedente ‘III’ suonava stanco e maggiormente guitar-oriented, con ‘IV’ si torna nella confort zone dei primi dischi caratterizzata da abbondanti tappeti di tastiere e da arrangiamenti sfarzosi in dettagli. “She Is The Night” e i suoi sei minuti permettono alla volontà sopracitata della band di trasparire attraverso le proprie capacità, una vera e propria dichiarazione d’intenti. E così lungo l’airplay troviamo l’ottantiana “You’re Still The Woman”, i toni positivi di “A Lifetime in A Moment”, l’energica “Heartbreaker”. Tutte canzoni altamente catchy dove tastiere e chitarre in prima linea seguite dalla sezione ritmica in seconda si intersecano in un tappeto sonoro fluido e coinvolgente. Piacevoli scopiazzature oramai legittime (“Heart Of The Warrior” sembra uscire dalla penna di Jim Peterik); “Until the Morning Comes” paga pegno agli ultimi Asia. Si chiude con “Into Thin Air”, forse il miglior pezzo del lotto dal momento che in poco meno di cinque minuti ha la capacità di sintetizzare tutti gli ingredienti del combo svedese. Per essere apprezzato in ogni sua nuancer (o nuance in termine artistico), ‘IV’ necessita di più ascolti. Ad ogni re-play rimarrete sempre un poco più sedotti e ammaliati. Un rock melodico confidenziale, elegante e sontuoso; un abbraccio rassicurante verso l’epilogo di questo incerto 2021.
Commenti