HOUSE OF GAMES: RISE AND SHINE
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19/04/2007Sono rimasto particolarmente stupito nel sapere dell'esistenza di una scena hard-rock in Estonia, cosa confermata da alcuni dibattiti in giro per la rete relativamente a tali "House Of Games", una band che, in tutta sincerità, sino ad ora mi era totalmente sconosciuta. Una grave mancanza visto il notevole tasso qualitativo di questo quintetto proveniente dalle lande baltiche, uscito allo scoperto con un lavoro stupefacente in più di un lato. Innanzitutto non può passare inosservata la presenza, dietro alla console, del mitico producer Kevin Shirley (Aerosmith, Dream Theater, HIM, Iron Maiden, Rush e molti altri), uno di quei nomi capaci da soli di apportare blasone e rinomanza ad un gruppo già ad un primo approccio, cui fa eco il nome di Howie Weinberg (Metallica, Def Leppard, Nirvana, Faith No More, Rammstein, LimpBizkit), occupatosi direttamente della fase di mastering del disco in questione. Il risultato, dal punto di vista del sound, è ovviamente di alto livello qualitativo, attuale ma non spudoratamente moderno allo stesso tempo, un output quasi scontato di fronte al lavoro di professionisti di tale caratura, ovviamente in grado di trasformare a proprio piacimento il background sonoro di qualsiasi band capiti sotto la propria custodia. Tale grazia per quanto concerne il lavoro di produzione ben si sposa con lo stile rock dei rockers estoni, improntato su un hard melodico contaminato, e questo anche grazie al già discusso sound attuale, da molteplici influenze esterne, prima tra tutte un vago retrogusto dark, perfetto nel donare una certa freschezza alla proposta ivi intravista. Nulla sembrerebbe mancare agli House Of Games per ritagliarsi un posto di primo piano all'interno dell'attuale scena rock che conta, visto e tenuto conto anche del grande appeal "commerciale" dei pezzi proposti, diretti ed assimilabili già dopo pochi ascolti, ma non per questo banali o artisticamente non validi. "Rise And Shine" è il classico album in grado di portare una buona dose di innovazione nella classica scena hard melodica, fattore che di tanto in tanto serve per donare quel tocco di particolarità ad un ambiente leggermente statico, il quale non può che giovare di un'ottima uscita come quella dei qui discussi House Of Games. Dategli almeno un ascolto, questi ragazzi lo meritano davvero.
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