GORY BLISTER: GRAVEYARD OF ANGELS
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17/05/2009Ecco qui di ritorno uno di quegli act italiani che ha deciso di seguire la via della qualità nell'ambito del metal estremo, a differenza di molti che sono diventati, comunque, ben noti all'estero. La proposta del combo lombardo si è fatta sempre più personale, pur non avendo abbandonato le vie del tecnicismo e della melodicità (la seconda più della prima). Ci sono stati cambi di line-up, con l'ingresso di Dominic e Roberto, rispettivamente nelle veci di vocalist e bassista. Come era facile immaginare, le influenze Death sono sempre molto marcate, pur fermo restando che sono inferiori alle release precedenti. 'Graveyard' non è un lavoro di facile approccio, i cambi di tempo e i tecnicismi spastici la fanno da padrone e a un primo acchitto sembra che l'intero album sia un ammasso di fraseggi e riff attaccati col nastro adesivo, ma la melodicità intrinseca delle strutture (cito l'opener "The Hatch Opens") e l'assoluta violenza di "The Descent" e soprattutto "The Slum Of The Wretched Creatures", ci dice piuttosto che un senso all'intera composizione esiste, per quanto cervellotico e spastico possa essere. Davvero strano, invece, il mid tempos di "emiT despalE", brano remixato nell'industriale chiusura "Elapsed Time". Decisamente un passo avanti rispetto al pur ottimo album precedente, sia nell'aspetto tecnico che in quello compositivo, che sarebbe una gravissima mancanza, da parte dei metallers italiani, far passare in sordina. Appassionati del genere, fatevi sotto.
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