GLACIAL FEAR: Equilibrium Part 1
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23/01/2010La nuova linea stilistica intrapresa dal combo calabrese, è sicuramente di tutto rispetto, in quanto non manca di stupire e di tradirsi, nonostante cambi di volta in volta pelle. L’amore per la band per certe sonorità, si riscontra palesemente nella cover di "New Noise" dei Refused posta in chiusura, con buoni stacchi tra la parte parlata/recitata e quella più da mosh nel minuto finale. Nulla da obiettare sulla prova generale della band: sono quasi 18 i minuti che si dileguano tra un’opener rabbiosa e una "Technicolor Society" che mette in mostra tutta la tecnica vocale di Giuseppe, oltre che una marcata vena, debitrice ai Sepultura di Chaos A.D. "Control" parte veloce, è un brano parecchio irrequieto, nervoso, come d’altronde tutte le composizioni dei Glacial Fear, che nella loro carriera hanno anche mostrato un certo lato asettico, per quanto riguarda le chitarre in primis. Riguardo ciò, c’è da ricordare che alcune delle influenze della band sono i Voivod, Treponem Pal e Coroner (diciamo quelle più riscontrabili in questa uscita). 'Equilibrium Part 1' è una sorta di concept ispirato, almeno per il titolo e per quanto sappia io, all’omonimo film di Wimmer (famosa la scena in cui John Preston fa fuori il suo collega soltanto perché "colpevole di emozioni"): e lo fa dannatamente bene.
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