Ghost Mantra: Chandrabindu
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07/07/2014Vengono da Lecco i Ghost Mantra, dove si sono formati nel 2009 per dar vita a questo progetto a dir poco interessante. Dopo due EP pubblicati nel 2011 e 2012, decidono di fare il grande passo, un full-lenght di otto tracce totalmente autoprodotto e registrato presso il Grennriver Studio. Dobbiamo ammettere che l'artwork ci ha colpito subito, molto originale e ben fatto, ricorda qualche copertina dei Greateful Dead. L'intro "Chandrabindu" fa immaginare che qualcosa andrà verso i sitar e sonorità di influenze indiane, ed invece non è cosi. "Shape To Burn" ci riporta subito ad occidente, ritmi sincopati e chitarre taglienti, siamo nel bel mezzo del post grunge? Nemmeno, perche se "Aphelion" può essere figlia degli ultimi Alice In Chains, "Dopeself" si sposta verso i Primus. No, non è il festival degli accostamenti, ma semplicemente influenze che avranno immagazzinato negli anni ed hanno fatto si che si esprimessero a buoni livelli. "Shelter in Hell" ha delle bellissime chitarre acustiche che ci accompagnano in un viaggio lisergico e pieno di sensazioni di pace, solo cinque minuti e poi si ritorna al rock di cui abbiamo accennato prima. Un disco che non ha una hit, ma può dire la sua in un lungo viaggio, per gli amanti dei Seether, degli Alice in Chains (ultimi) e friend questo è il disco perfetto, per il resto non possiamo altro che augurare il meglio a questa giovane band ed aspettarli al varco della seconda prova.
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