FROST: MILLIONTOWN
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06/07/2006Jem Godfrey, co-compositore e co-produttore di molte pop hits, è un affermato tecnico del suono inglese: dopo cinque anni di songwriting piatto e monocorde per il mercato della pop music, egli decide di dare una svolta alla propria vita musicale col progetto Frost. Come dice lo stesso Jem, nella presentazione allegata al platter, questo disco gli è servito per dare aria nuova al cervello e poter comporre in libertà senza dover rimanere ancorato agli stretti canoni della "musica per le masse". Messa in piedi la band coi reclutamenti eccellenti di John Mitchell (degli ottimi Kino), di John Jowitt ed Andy Edwards (dei mastodontici IQ) il buon Jem è pronto ad aprirci le porte del suo mondo. Il lavoro si presenta diviso in sei tracce per un totale di quasi un'ora di musica: la parte del leone la fa sicuramente la stupenda ed imponente title track che coi suoi sentisei minuti abbondanti travolge l'ascoltatore e lo lascia veramente senza parole; la canzone risulta intricata e trascinante, figlia di un songwriting eccellente che va a toccare tutti i punti cardine del prog. Certo, il passato non si può dimenticare: era lecito aspettarsi quindi dei riaffioramenti di linee melodiche pop, soprattutto sulle vocals; melodie che in questo contesto non stonano, anzi danno maggiore risalto alle partiture progressive intessute dalla sezione ritmica e dalle chitarre. Tutti e sei i brani brillano per freschezza e vivacità: si vede che il buon Godfrey aveva una disperata voglia di tuffarsi nel mare progressivo, scrivendo canzoni dinamiche e particolari come l'opener "Hyperventilate" (dal ritornello esplosivo) e "No Me No You" (dalle linee di basso ossessive): in definitiva posso affermare con certezza che siamo di fronte ad un'ottimo album, sia per quanto riguarda il songwriting che sul piano tecnico, e vi invito tutti a dare un'ascolto ai sample di questo "Milliontown" prima di fiondarvi dal vostro negoziante di fiducia per procedere all'acquisto. La produzione risulta ottima, come il missaggio del resto, e la cover ha quel tocco di british style (vedere la cabina del telefono) che la rende diversa dai soliti artwork che si vedono in giro: un prodotto completo e ben realizzato in tutte le sue parti che vi aspetta a braccia aperte.
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