FRANK SINUTRE: The Boy Who Believed He Could Fly
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15/01/2020Musica elettronica, sperimentazione e citazioni di primordiale minimalismo di Kraftwerk & co sono in poche parole la ricetta dei Frank Sinutre. Sound in cui vi sono interessanti timbriche attitudinali, scoperta di passi e tonalità che trasudano di passione e sofisticatezza. Le atmosfere di fondo e il carillon di disordinati impulsi di vitalità electro che si manifestano di fronte ai nostri occhi come emozioni di silicio sono l’ingrediente fondamentale di 'The Boy Who Believed He Could Fly'. Tutto ciò pulsa di un garbo e di una delicatezza che ci trasporta in un ideale viaggio di piacere, immagini che si susseguono e che ammiriamo comodamente seduti su un mezzo in movimento. In tal senso l’idea portante del celebre Autobahn dei Kraftwerk viene riproposta con maestria dagli interpreti. Ci rivediamo improvvisamente a planare su qualcosa che non comprendiamo, povertà di idee dalla quale sfuggiamo con la mente e l’anima, intimamente, scevri da un peso di rabbia e superficialità che ci faceva sprofondare. Speranza ci teletrasporta altrove, un cortocircuito che resetta un sistema dal quale improvvisamente evadiamo. Tutto indifferente riprende meccanicamente a muoversi, ma noi slegati vibriamo in un volo insperato. Le tracce si susseguono piacevolmente, sottofondo che va oltre il semplicistico ritornello. Full-length che si fregia di influenze rock e blues, talvolta country, quasi riproponesse in chiave moderna soluzioni dal passato. Se i Frank Sinutre sapranno evolvere la loro proposta, crescendo con soluzioni più personali, potrebbero fare un consistente e definitivo salto di qualità.
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