ENRICO SARZI: Drive Through
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30/11/2017Primo lavoro solista per il former frontman dei Midnite Sun, formazione con due dischi all'attivo, e musicista mantovano Enrico Sarzi. Tralasciando le precedenti collaborazioni eccellenti, alle quali vi rimandiamo al link facebook ufficiale, nel 2017 ha finalmente deciso di lanciarsi in questa esperienza sonora in cui fa tutto lui, nel vero senso della parola, avendo composto tutta la tracklist, musiche e testi di suo pugno. Il genere, su stessa ammissione di Sarzi, è un "easy hard rock". E su questo resto perplesso. L'album in sè non ha una identità di genere, risulta essere un'ottima palestra di ascolto, anche una discreta prova compositiva a dirla tutta, ma manca di mordente, manca una linea sonora univoca che leghi i pezzi di questo studio recording, passando da sonorità molto '70, esempio è l'opening track dell'album, a momenti quasi pop, per poi fare qualche piccolo escursus in ambito rock. Certo, dimostra di avere una gran bella vena poliedrica sul piano musicale, verissimo, e tecnicamente non è niente male il ragazzo; buonissima voce e musiche composte molto bene, orecchiabili e con melodie efficaci, dinamiche di ogni singola canzone molto curate, ma ti lascia con quel sapore di incompiuto, con qualcosa che continua a mancarti e che ti aspetti arrivi, ma non si palesa mai. Suona a tratti bello e a tratti banale. Insomma, te ne esci da questo disco con un punto interrogativo sulla faccia. Consideriamo anche un paio di punti, come il fatto che sia la sua prima opera da solista, ma non il suo primo lavoro in studio. Consideriamo che ha scritto tutto lui da solo, una faticaccia e uno sforzo creativo non da poco, ma proprio perchè non ha subìto influenze altre nella composizione dell'intera release, ci si aspetterebbe una completezza che non arriva. Detto ciò, come mio solito vi tiro le conclusioni:
- Sarzi ha prospettive? Sicuramente, anche abbastanza buone, e ha tutto il modo di crescere musicalmente, ma dovrebbe delineare meglio sia ciò che fa, sia a quale genere appartenere.
- L'album com'è? Io dico sufficiente, senza infamia e senza lode. Ottimo come sottofondo, per un ascolto che non richiede impegno e per chi approccia da neofita al mondo della musica, che ancora non ha trovato una sua dimensione sonora, poichè permette di ascoltare molti generi insieme.
Aspettiamo però il suo eventuale secondo lavoro discografico, speranzosi di vedere la direzione che deciderà di prendere e come vorrà definire i bordi di questo "Easy Hard Rock".
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