EMERALD RAIN: SLEEPWALK
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22/09/2005Ho sempre ritenuto gli Emerald Rain uno degli acts più interessanti della scena hard melodica degli ultimi tempi, capaci di costruirsi, grazie ad una marcata personalità, un timbro sonoro riconoscibile e in grado di distinguerli dal resto della massa, il tutto grazie alle peculiari parti vocali di Murray Daigle e all'incisivo lavoro chitarristico di Mike Dmitrovic. A fronte di ciò va anche detto, come già sottolineato dal collega Emo nella recensione del precedente "Short Sighted", che i guys canadesi non sono mai riusciti a ripetere i fasti compositivi raggiunti all'interno del fantastico "Age Of Innocence", arrivando addirittura a destare molte perplessità, due anni or sono, col già citato "Short Sighted", un album che lascia tutt'ora un certo retrogusto amaro ad ogni suo ascolto, e che sembrava aver sentenziato la latitanza dello spirito creativo del quartetto d'oltreoceano. Capirete a questo punto che il nuovo lavoro rappresentava una specie di crocevia per la band stessa, un passo importante che avrebbe potuto accompagnarli senza scampo in due sole direzioni, rappresentate dal tanto agognato ritorno sulla via maestra, oppure dal definitivo e irreversibile smarrimento sul viale dell'oblio artistico. Ora, con mia grande soddisfazione, posso sicuramente affermare che "Sleepwalk" è un meritevole ritorno alla migliore tradizione in stile Emerald Rain, composto da dieci tracce dagli ottimi spunti compositivi e dalle accattivanti linee melodiche. L'accostamento del gruppo ai connazionali Harem Scarem, che il sottoscritto ha sempre visto con un certo e palpabile distacco, è qui tastabile e riconoscibile più che mai, ben amalgamato con i restanti fattori che hanno reso unica la musica dei rockers canadesi, primo tra tutti l'inconfondibile timbro vocale di Murray Daigle. Le nuove composizioni danno l'idea di quattro musicisti consci delle proprie capacità e del proprio valore artistico, capaci di imparare dai diversi errori del passato e di offrire ai propri fans quello che loro attendono di sentire. Va anche detto che "Sleepwalk" è un album che accresce il proprio potenziale ascolto dopo ascolto, lasciando un attimino interdetti al primo e vero approccio con il lettore cd, ed aumentando il proprio coinvolgimento nei confronti dell'ascoltatore ad ogni sua successiva rivisitazione. Ecco il motivo per cui vi consiglio vivamente di non accantonarlo subito dopo un primo e superficiale ascolto, così da non ripetere, in tutta sincerità, lo stesso errore che aveva quasi pervaso anche il sottoscritto. Ben tornati ragazzi, che la pioggia di smeraldo continui ad accarezzarci per molto tempo ancora.
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