DIVINE CODEX: The Dark Descent
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25/03/2012Secondo album per gli italianissimi Divine Codex, band che propone un black metal dalle velleità atmosferiche e molto individuali, pur pagando il tributo a band come Darkspace (nelle atmosfere) e Dissection (nei riff, nel feeling). Si inizia con la lunga e violenta "Supreme Catharsis Synthetised" che mette subito a nudo le peculiarità dei laziali: riff melodici di scuola svedese, tastiere atmosferiche ben concepite, ritmiche dinamiche e toste, ma dopo un po' il tutto inizia a ripetersi. In ogni caso risultato pregevole. Bello anche l'arpeggio malevolo di "Domain Of The Fallen", ma con "Journey Through Dying Dimensions" ci troviamo di fronte a un brano lunghissimo e articolato, atmosferico, pieno di break e stacchetti. Non male, ma doveva essere chiusa almeno tre/quattro minuti prima. Si prosegue senza grandi variazioni, eccetto per la lentissima e funerea "The Continuum Device" e le incisività advantgarde di "Outer Source Of Reality". Onestamente parliamo di un lavoro di buon livello, certamente un po' ripetitivo, ma pieno di personalità, nonostante non dica nulla di particolarmente innovativo. I cultori del black metal non dovrebbero farselo scappare.
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