CREST OF DARKNESS: The God Of Flesh
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30/12/2019I norvegesi Crest Of Darkness hanno sempre sgomitato per uscire dallo scenario underground, malgrado rimangano tra i veterani del black/death. Questo 'The God Of Flesh' è una rivelazione. Gli ingredienti sono davvero ricchi, si inizia con due portate crude e violente come la titletrack e “Child With No Head”; bordate di riff death rifinite con colpi di cesello black in stile Mayhem. Il terzo brano alza decisamente la posta in gioco. “Endless Night” è una vera commistione di generi, si apre con un arpeggio malinconico e voci salmodiche a cui seguono bruschi stacchi e cambi di tempo arricchiti da scale orientaleggianti con Ingar Amlien che urla tutta la sua rabbia; nel finale le sonorità virano su assoli in stile heavy classico con punte di sonorità progressive, questo brano è uno degli apici dell’intero lavoro. Le composizioni non calano mai di qualità, il brano seguente, “The Spawn Of Seth”, è lento e cadenzato, strizza l’occhio al riffing di Death e alcune armonie dei Control Denied, (Chuck Schuldiner docet): davvero ottimo. Stessa cosa accade anche con “Godless Evil Eyes”, mentre in “Euthanasia” il tributo al thrash degli Slayer giunge subito all’orecchio. Anche la tastiera gioca un ruolo importante, non intervenendo mai come solista, ma rendendo tutto più corposo con passaggi d’accompagnamento di gusto. Il singolo dell’album è “Blood”, un brano quasi doom per il suo andamento, i suoi riff sono in perfetto stile old school semplici e immediati, poche dissonanze, ma al punto giusto, il tutto ammorbidito dalla composizione heavy classica: probabilmente la band, almeno per il brano scelto per rappresentare l’album, voleva una canzone di più semplice fruizione, in ogni caso un buon risultato. Un lavoro che fonde numerosi generi e apprezzabile trasversalmente da molti fruitori di musica estrema, ma anche da amanti di sonorità più classiche con la voglia di sperimentare.
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