CLEPSYDRA: ALONE
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22/11/2007Torniamo indietro di qualche anno e ci fermiamo cinque anni fa nel 2002. In tale data vede la luce l'ultimo lavoro della band svizzera Clepsydra. Il gruppo esordisce sul mercato una decina di anni prima nel 1991 e in questo decennio di carriera si dedica a proporre un prog rock di stampo neoprogressive e più o meno vivacchia all'ombra dei gradi gruppi del genere senza mai riuscire ad imporsi in maniera definitiva. 'Alone' è il tentativo di affermarsi definitivamente e, 5 anni dopo il precedente 'Fears', il gruppo propone questo concept album, in pratica una lunga suite che vuole farci riflettere sullo stato umano e precisamente sulla sensazione che spesso si ha di sentirsi soli. Il disco si dimostra subito 1 o 2 gradini più in alto rispetto alle loro uscite precedenti e i cinque ragazzi elvetici ci fanno capire di aver azzeccato la scelta. Già dalla prima traccia "Tuesday Night" si viene accolti in un tappeto di suoni dove delle ottime tastiere fanno da giuda alle divagazioni degli altri musicisti, mentre nella seconda "Travel of Dream" possiamo notare l'impegno e la passione profusa dal vocalist. Il resto del disco prosegue su queste righe e in "The Return" possiamo apprezzare la chitarra acustica di Cerulli, in "The Father" di nuovo le tastiere di Hubert, sino ad arrivare all'ultima "End Of Tuesday" degna conclusione del disco. Se vogliamo trovare qualche neo al disco possiamo dire che sicuramente 'Alone' non aggiunge nulla di nuovo al genere e che quindi non ci troviamo di fronte ad un disco propriamente originale, ma questo non toglie che il risultato complessivo sia valido e ben orchestrato, permettendoci di aumentare sicuramente la nostra considerazione verso i Clepsydra. Peccato che, nonostante questo disco riuscito, la band poi si sia sciolta perché questo avrebbe potuto diventare il trampolino per il rilancio della loro carriera.
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