BULLET FOR MY VALENTINE: THE POISON
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10/11/2005Ho atteso “The Poison”, primo full length dei gallesi Bullet For My Valentine, con molta trepidazione. Il mini cd omonimo dello scorso anno e il singolo apripista “Suffocating Under Words Of Sorrow (What Can I Do)” facevano presagire un lavoro coi fiocchi; non a caso, in madrepatria i nostri possono già contare su un seguito di fedelissimi davvero numeroso (esplicativo in tal senso il video del backstage relativo al Download Festival, presente nella sezione multimediale di “The Poison”, con lunghissime file di fans in attesa di un autografo). Il metalcore melodico dei quattro ragazzi inglesi, vicino spesso al tanto vituperato emocore, ha tutte le carte in regola per fare bene grazie a ritornelli magistrali e a brani potenti, trascinanti, capaci di entusiasmare il metallaro più smaliziato (fino a un certo limite) come il rockettaro più scafato. E’ difficile trovare punti deboli macroscopici durante il corso dell’ascolto, anche per via di un canovaccio intrinsecamente piuttosto vario che non si limita a riproporre lo stesso schema tredici volte, si veda l’emozionante ballad “All These Things I Hate (Revolve Around Me)”. Nonostante la lieve flessione nella seconda parte del disco, con brani meno incisivi, i ritornelli e gli assoli di “4 Words”, “Suffocating…”, la title-track o “Cries In Vain” vi si fionderanno nelle orecchie per molto tempo a venire. Magari il tempo di capire, o sperare, se i Bullet For My Valentine saranno una realtà duratura o verranno risucchiati e ‘wiped out’ alla fine del trend.
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