BITCHFIRE: BITCHFIRE
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28/08/2009Quando una copertina dice tutto di un album. Nell’omonimo debut degli americani Bitchfire troneggia una incazzatissima Sharyn Peach avvolta tra le fiamme. Fiamme che invadono tutto l’artwork dell’album e che sembrano andare a braccetto con i dieci brani del combo guidato dalla biondona di Boston. Puro Southern Hard Rock altamente in your face. Niente fronzoli. La tecnica riposta sotto un boccale di birra ghiacciata e tanta, tanta energia. La voce della Peach calda e avvolgente per tutti i tre quarti d’ora del platter ad accompagnare chitarra, basso e batteria che mostrano i muscoli sin dalla prima “Headlines”. E’ un album cupo questo dei Bitchfire che, nel foglio di presentazione, viene riassunto dal batterista Eddie D. come l’incontro tra le sonorità di Lita Ford e quelle dei Whitesnake; eppure, vuoi per la pastosa voce della cantante, vuoi per lo schitarrare pesante del jamaicano Donny Sutton-Brown, facilmente si trovano assonanze con il debut degli Alice In Chains. Se il booklet è davvero essenziale non lo è di certo la produzione, limpida e in… dolby stereo come assicura il logo riportato sull'inlay dell’album! Insomma è una bella sorpresa trovarsi a suonare nello stereo questo disco grondante adrenalina e, in queste giornate flagellate da un caldo da record, non esiterei a consigliarlo a chi ha la pressione bassa. Certo io almeno un lento per spezzare un po’ il fiato l’avrei infilato ma poi chi l’avrebbe sentita lady Sharyn Peach! Questa è roba che scotta… i pompieri sono avvisati.
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