BERRY, ROBERT: THE DIVIDING LINE
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13/01/2009Robert Berry, almeno per i fans della scena rock classica, è un personaggio che non ha certo bisogno di presentazioni, visto e tenuto conto degli innumerevoli album e progetti che lo hanno visto coinvolto in veste di songwriter e musicista: una serie tra cui mi sento di citare i vari Alliance, Hush (da non confondere con gli omonimi rockers scandinavi), GTR e 3, il supergruppo in cui si unì con altri due grandi nomi del modo musicale quali Keith Emerson e Carl Palmer. 'The Dividing Line', dal punto di vista stilistico, è un lavoro che continua senza mezzi termini la tradizione rock melodica della carriera solista di Berry, il tutto per restituire un sound che si muove in territori baciati in modo tangibile anche da influssi AOR e pomp, defizione che lo inquadra in una sorta di approccio più maturo e keyboards oriented se messo in relazione all'ultimo capitolo discografico a firma Alliance (quel 'Road To Heaven' rilasciato all'inizio dell'anno tramite Escape Music). Ma non solo, perché uno dei maggiori punti di forza del cd in questione risiede nella grande abilità di Berry nel dare vita ad intermezzi strumentali mai noiosi o privi di incisività, elemento che dona ai vari brani contenuti nel platter ivi discusso un tocco artistico personale e ricercato, altro marchio di fabbrica da sempre legato al nome di un grande artista. Il resto è affidato ad un lavoro di produzione curato a dovere (al contrario del già citato ultimo lavoro degli Alliance), il quale confeziona al meglio un album pregno di qualità dall'inizio alla fine, un dischetto che trascinato dalla grande classe strumentale canora di un pezzo da novanta come lo stesso Berry dimostra di aver ben poco da invidiare a tutte le migliori uscite di rock melodico rilasciate negli ultimi anni. Un gran ritorno, c'è poco da fare.
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